Arriva il Barcellona di Leo Messi e si riaccende il San Paolo, quasi come se nella ‘pulce’ argentina i tifosi del Napoli potessero in qualche modo rivedere Diego Maradona. Non è un caso che al loro arrivo a Napoli agli spagnoli i tifosi azzurri abbiano riservato un’accoglienza trionfale, con cori e applausi. Rino Gattuso, al debutto in panchina in Champions League, è cosciente dell’importanza e al tempo stesso della difficoltà della partita, a prescindere dalle numerose assenze di titolari cui dovrà far fronte il Barca.
”Il Barcellona – osserva Gattuso – è una squadra di marziani e noi dobbiamo fare la partita della vita se vogliamo portare a casa un risultato importante. I giocatori del Barca hanno vinto tutto quello che c’era da vincere e anche le problematiche a livello societario fanno loro solo il solletico. Sono tutti grandi campioni sul campo e nella testa. Sarebbe un grave errore se la mia squadra pensasse a qualche partita che hanno sbagliato in Champions negli ultimi anni. Dobbiamo affrontarli tutti insieme facendoci forza. Il Barca ha qualcosa più di noi, lo sappiamo. Ma ci prepariamo bene e ce la giocheremo pur nella consapevolezza che loro hanno qualcosa più di noi. Ma nel calcio non si sa mai…
” L’allenatore del Napoli stima moltissimo Quique Setién, l’allenatore dei blaugrana. ”Mi piace tantissimo come allenatore. Mandavo a spiarlo – rivela – già quando allenava il Las Palmas per capire i suoi metodi. E’ un tecnico che ha una grande visione del calcio. Vuole sempre palleggiare ma se perde palla aggredisce subito gli avversari. Da quando è arrivato lui il Barca riconquista la palla in una media di sei secondi, a fronte dei 11-12 di quando c’era Valverde in panchina”.
Gattuso affronta la sua prima partita in Champions da allenatore con qualche tensione ma anche con serenità. ”Stamattina – rivela – bevendo un caffè, ho pensato ai miei anni in panchina, a Creta, a Pisa, e tutte le esperienze non facili che io e il mio staff abbiamo vissuto prima di arrivare fin qui. Per me domani sarà una partita speciale anche per questo. E ringrazio sia Ancelotti e la squadra, che hanno conquistato gli ottavi di finale.
Domani dovremo fare una grande partita in tutte e due le fasi perché loro ti vengono ad aggredire e se non facciamo cose fatte bene rischiamo grosso”. Marcare Messi è il primo dei suoi problemi. ”Gabbie? Marcature a uomo? Messi – dice – è il più grande giocatore in attività e non credo che possa essere fermato inventandosi qualcosa di speciale. E comunque il problema non è solo Messi, è tutta la squadra che ha grandi capacità. Certo lui non è grande solo per quello che sa fare a livello tecnico e a livello agonistico.
E’ il più grande di tutti anche per come ha vissuto tutta la carriera: mai una parola fuori posto, sempre perfetto. E’ un esempio per i bambini. Gli vedo fare cose che si vedono solo nella Playstation. Ha una qualità incredibile e sono già diversi anni che è il più grande giocatore in attività”. I tifosi del Napoli lo vedranno domani sera in campo e ripenseranno a Maradona. ”Purtroppo Maradona – osserva Gattuso – non l’ho incrociato nella mia carriera di calciatore e l’ho visto all’opera solo nelle videocassette e nei dvd. Ma so bene che è stato il miglior calciatore di tutti i tempi.
A Messi che domani avremo come avversario vedo fare oggi un po’ di cose alla Maradona. Sicuramente è lui il più forte tra i giocatori in attività. Mi dispiace di non aver mai visto Maradona giocare dal vivo. Sono cosciente di essermi perso qualcosa di meraviglioso”. Il Napoli non ha Messi ma potrà contare sul suo capitano, Lorenzo Insigne. ”Lorenzo – dice Gattuso – sopperisce alla mancanza di una grande fisicità percorrendo una media di 12,5 km a partita.
Il mio consiglio è di imparare a essere meglio ancora capitano della squadra. Deve essere sempre coerente su tutto quello che fa, deve farsi sentire non parlando sempre, ma quelle poche volte che lo fa entrando nell’anima dei suoi compagni. Lo stesso Insigne concorda con l’allenatore sul giudizio sul capitano del Barcellona. ”Attualmente – dice – Messi per me e il calciatore più forte al mondo ma non voglio paragonarlo a Maradona, per noi napoletani Diego è sacro. Conosciamo la forza dell’avversario ma non dobbiamo averne paura. Se li affrontiamo con la paura addosso non facciamo le cose giuste”. ”Ci dobbiamo provare giocando da squadra – conclude Insigne – sapendo di avere di fronte grandi campioni. Ma lo sono anche i giocatori del Liverpool e con loro abbiamo vinto e poi pareggiato. Se li affrontiamo nel miglior modo possibile possiamo fare una grande partita e ottenere un grande risultato”.