Il titolare dell’ impresa di pompe funebri “Cesarano”, di Castellammare di Stabia (Napoli), Alfonso Cesarano, di 60 anni, è stato arrestato dai Carabinieri con le accuse di intestazione fittizia di imprese, illecita concorrenza, violazione di sigilli e tentata violenza privata. I reati – secondo la Procura di Napoli – sarebbero stati commessi durante il monopolio imposto negli anni sul territorio grazie al clima di intimidazione ed omertà imposte dal clan Polverino, e con l’ obbiettivo di agevolare questa organizzazione criminale. Il 17 Maggio 2019 fu disposto il sequestro delle imprese di pompe funebri della famiglia Cesarano che operano a Marano Napoli, Quarto, Pozzuoli e Calvizzano, con l’ accusa di aver instaurato un rapporto privilegiato con il clan Polverino, impedendo di fatto ad altre imprese di operare liberamente. A questo scopo venivano utilizzare fittiziamente imprese apparentemente diverse da quelle del gruppo Cesarano che erano state colpite da provvedimenti di interdizione antimafia con la conseguente decadenza dalle autorizzazioni comunali. Ma – secondo il Gip del Tribunale di Napoli, che ha accolto la richiesta del pm – le misure adottate si sono rivelate insufficienti ad interrompere le attività illecite che, invece, sono continuate sotto la direzione e la regia di Alfonso Cesarano.
CRONACA
25 febbraio 2020
Castellammare: inchiesta pompe funebri, arrestato Alfonso Cesarano