Scaffali dei supermercati svuotati in poche ore. Scuole chiuse per disinfestazioni e necessità di elevare il dispositivo di prevenzione. Fedeli che non possono scambiarsi il “segno della pace” in chiesa. E’ l’effetto del Coronavirus in provincia di Napoli e nell’area di Scafati, dove non ci sono stati contagi. La psicosi cresce di ora in ora.
Castellammare
A Castellammare di Stabia attuate misure di prevenzione estreme. Ieri il sindaco Gaetano Cimmino ha ordinato la chiusura delle scuole fino al termine della settimana. Una decisione che ha spiazzato tante persone, perché sempre ieri, qualche ora prima dell’ordinanza, nel centro della città è andata in scena la sfilata di Carnevale alla quale hanno partecipato centinaia di persone, tra cui moltissimi bambini. «Perché si è consentito che si svolgesse la sfilata e poi si sono chiuse le scuole?», la domanda sui social. L’amministrazione ha chiarito che la decisione di chiudere le scuole è stata presa «al fine di consentire un’igienizzazione approfondita straordinaria dei locali, a carico del Comune, a scopo precauzionale per prevenire e contrastare la diffusione del nuovo coronavirus (COVID-19)». Una disinfestazione di tutti gli istituti cittadini, dunque, per garantire un rientro in classe sereno per i piccoli studenti. Una misura forse eccessiva, considerando che a Castellammare non c’è nessun caso di Coronavirus. Ma tant’è. Il Comune stabiese ha fatto scattare la massima allerta tant’è vero che ha chiesto «a tutti i cittadini che rientrano a Castellammare dalle aree interessate dal focolaio di diffusione del coronavirus, si chiede di comunicare obbligatoriamente al dipartimento di prevenzione Asl Na3 Sud, al 118 oppure al comando di polizia municipale allo 0813900301 di aver soggiornato nelle aree interessate dal virus, specificando in particolare la data di arrivo sul territorio di Castellammare».
Scafati
Scaffali vuoti nei supermercati di Scafati. «Ho visto il panico tra i clienti» spiega Maria Luisa Scafarti, direttrice dell’ipermercato Iper G del centro Plaza. Lunedì mattina, da lei come in molti altri ipermercati, si è registrato un afflusso straordinario di clienti, intenzionati a fare provviste di beni di prima necessità come alimentari, scatolame e acqua. Serpeggia la tensione e la paura ha prevalso sul buon senso. A provocare il panico la notizia della famiglia finita in osservazione a seguito di contatti diretti avuti con persone provenienti da Codogno, focolaio dell’epidemia in Lombardia. «Stanno tutti bene, tranquilli e senza sintomi» rassicura il sindaco Cristoforo Salvati. In quello studio medico di Poggiomarino dove lavora la donna, venerdì una ragazza proveniente da Codogno si è sottoposta ad una visita già programmata. Nonostante sia risultata negativa al tampone, per lei e coloro con i quali ha avuto contatti è scattato il protocollo cautelativo della quarantena. Questo ha convinto il primo cittadino ad emanare una serie di ordinanze molto restrittive, nelle quali si dispone di fatto la chiusura delle scuole, degli uffici comunali, del mercato, e il divieto di tenere manifestazioni o eventi pubblici fino a sabato 29. «Manteniamo alto il livello di guardia – conferma Salvati, in conferenza stampa con il vice Peppino Fattoruso, l’assessore alla sanità Alessandro Arpaia e il presidente del consiglio Mario Santocchio – non vogliamo creare allarmismi, ma neanche tenere un atteggiamento lassista. Chi arriva dalle zone colpite deve contattare le autorità per attivare i protocolli preventivi previsti. Il nostro punto di primo intervento sarebbe assolutamente insufficiente per una emergenza simile».
Penisola sorrentina
Scuole ripulite e disinfestazione totale in tutti gli istituti scolastici della penisola sorrentina. Niente lezioni, soltanto per oggi, in alcune città. Ieri a Vico Equense si è tenuto un incontro tra l’amministrazione e la protezione civile per rifinire nei dettagli i provvedimenti da adottare in caso di contagi. «Ma – precisa il sindaco Andrea Buonocore – non si faccia allarmismo». Anche a Gragnano, scuole chiuse per oggi per disinfestazione.
Diktat della Curia
A causa del virus, «sarebbe opportuno nelle celebrazioni astenersi dallo scambiarsi il segno della pace, e distribuire la Comunione eucaristica sulla mano, secondo le norme liturgiche vigenti» fa sapere la Curia Arcivescovile di Napoli. «Alcune indicazioni ispirate alla prudenza, avvertendo, con estrema serenità e senza alcun allarmismo, il dovere di una piena collaborazione con le competenti Autorità dello Stato e della Regione, per contenere il rischio epidemico, nella piena disponibilità a recepire le disposizioni emanate».
Area vesuviana
Nell’area vesuviana allarme sciacallaggio. I truffatori contattano le vittime telefonicamente spiegando di essere degli incaricati del ministero della Salute inviati per effettuare controlli e tamponi. In realtà varcata la soglia dell’appartamento riescono a portare via gioielli e contanti. Sulla vicenda il primo cittadino di Ercolano Buonajuto ha diramato un avviso spiegando che «non è prevista consegna di materiale da parte di personale autorizzato». Pertanto le presunte consegne di tamponi e mascherine sono soltanto diversivi messi in atto da sapienti truffatori. Intanto si allunga l’elenco dei Comuni che preferiscono chiudere le scuole e annullare gli eventi pubblici. A Poggiomarino il commissario prefettizio, insediatosi da due giorni, ha adottato il provvedimento con cui viene disposta la chiusura dei plessi per motivi precauzionali fino alla fine del mese di febbraio. Ieri è stata annullata anche la festa di Carnevale prevista in piazza De Marinis. Scuole chiuse anche a San Gennaro Vesuviano, dove la triade commissariale ha disposto la chiusura dei plessi per disinfestazione fino a domani. Aperte le scuole, in osservanza degli avvertimenti della Regione e del Governo, di Ottaviano, Somma Vesuviana e Terzigno. Resteranno chiuse soltanto nella giornata di oggi per consentire interventi di disinfezione.