L’ex market Auchan di via Ponte Nuovo non potrà essere direttamente gestito dal colosso Conad. Lo ha deciso l’Antitrust, che il 14 gennaio scorso aveva aperto un’istruttoria sui possibili effetti anti-concorrenziali derivanti dall’acquisizione dell’intero capitale sociale di Auchan Retail Francia da parte di Bdc, ovvero la società veicolo costituita e controllata da Conad. Il closing da un miliardo di euro dell’operazione era arrivato il 31 luglio del 2019, consentendo a Conad di diventare il gruppo leader in Italia nella grande distribuzione.
E tutto grazie a una quota di mercato che – a seguito della cessione di 78 ipermercati, 169 supermarket e 66 superette, punti vendita precedentemente gestiti dai francesi sul territorio nazionale – per Conad salirà dal 13 al 19% con un fatturato aggregato superiore ai 17 miliardi di euro. Valori e cifre astronomiche, che avevano quindi spinto l’Antitrust ad accendere i riflettori sulla vicenda. Anche a seguito delle proteste e degli scioperi generali organizzati dai sindacati al Mise e in Regione Campania, dopo l’annuncio a opera di Conad di un piano di ristrutturazione industriale che allo stato prevede 3105 esuberi e l’avvio della procedura di cassa integrazione (fino al 31 dicembre 2020) nei confronti di 5300 dipendenti in 113 punti vendita. Un piano di rilancio per gli ex market Auchan – il gruppo francese, nel 2018, aveva perso quasi un miliardo di euro – ancora oggi fortemente criticato dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e dai lavoratori. In totale sono 109 i dipendenti della ex Auchan di Pompei il cui futuro resta in bilico.
Pure dopo l’ultima decisione dell’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, infatti, se da un lato ha detto “no” al passaggio a Conad del market di Pompei, e di altri 28 punti vendita compreso l’ex Auchan in via Boscofangone a Nola, dall’altro ha comunque autorizzato “l’operazione di concentrazione”. Ma “solo in presenza di misure” si apprende dall’ultima delibera dell’Antitrust sul caso “idonee, nei 33 mercati locali individuati, a sterilizzarne gli effetti anti-concorrenziali e a salvaguardare l’operatività del confronto concorrenziale”. In pratica, adesso, Conad e i 6 grandi gruppi cooperativi da questa rappresentati dovranno cedere “a un soggetto terzo e indipendente, attivo nella distribuzione al dettaglio di prodotti alimentari e non” i 29 punti vendita la cui gestione diretta è stata bocciata dall’Antitrust. L’ex market Auchan di Pompei, quindi, non potrà esporre l’insegna Conad, bensì quella “di un soggetto indipendente, anche commercialmente dalle parti” e che sia “preferibilmente primario operatore del settore attivo a livello nazionale e, in ogni caso, già attivo nella vendita al dettaglio di prodotti alimentari e non”. Insomma, una decisione che lascia in “stand-by” il futuro occupazionale di 109 lavoratori di Pompei. “Restiamo in un limbo” è il commento a caldo di Ida Calabrese, rappresentante aziendale della Cgil. “A questo punto” chiosa “urge l’intervento diretto della Regione Campania al tavolo di crisi”. Lavoratori e sindacati continueranno infatti a manifestare a Napoli, sotto la sede della Regione, per chiedere “certezze e chiarimenti sullo sbocco finale dell’operazione”.
Il prossimo appuntamento è previsto per lunedì 16 marzo. Emergenza coronavirus permettendo