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Check Point antivirus: «È difficile controllare tutti»
CASTELLAMMARE, CRONACA
12 marzo 2020
Check Point antivirus: «È difficile controllare tutti»
Salvatore Dare

I check point anti Covid 19 sono disseminati nei punti cruciali di entrata e uscita in grosse aree, con un’alta densità di mezzi e popolazione. Tipo la provincia di Napoli. Sia chiaro: non è facile fare filtraggio. Ma il senso del dovere degli uomini dello Stato è forte perché l’obiettivo da centrare è fondamentale: verificare che chi è in strada, a bordo di un’auto o in sella a uno scooter, oppure a piedi, si stia muovendo regolarmente e soltanto per uno di quei motivi consentiti da governo. Ovvero: spostamento per ragioni di lavoro, salute o urgente necessità.

E così pattuglie di vigili urbani, carabinieri, polizia e finanzieri cinturano la Statale 145, i varchi di Castellammare di Stabia e dei Monti Lattari, la penisola sorrentina, i caselli autostradali di Pompei e dell’area vesuviana, le zone più frequentate di Torre Annunziata e ovviamente Torre del Greco, già colpita dal contagio da coronavirus, seppur sia blando il lavoro di monitoraggio. Un intervento energico è stato invece messo in atto nella serata di ieri nella zona di Pugliano, a Ercolano, dove si erano radunati alcuni giovani.

Restano però sul tappeto diversi nodi che oggi non consentono di operare nelle migliori condizioni possibili. A partire dalla carenza di personale e dall’insufficiente dotazione di mascherine e tute. «Stiamo facendo l’impossibile per tenere alto il livello di controllo – dice Ferdinando De Martino, comandante dei caschi bianchi di Vico Equense – Nel primo giorno di verifiche sono stati bloccati 200 veicoli. Nessun conducente violava il decreto. Eppure è una sfida complicata. A Vico Equense, un paese di 13 frazioni e con una superficie di quasi 30 chilometri quadrati, ci sono appena 16 unità di polizia municipale. Le mascherine? Le abbiamo chieste anche all’ospedale ma la priorità è fornire tutto al personale sanitario».

Anche a Pompei è stato adottato un ampio dispositivo di sicurezza. «Abbiamo grande attenzione per la problematica, si deve tutelare la comunità», fanno sapere dal commissariato di via Sacra guidato dal vice questore Stefania Grasso. «Ogni giorno ci sono in giro, tra turni di mattina, pomeriggio e sera, almeno due volanti. Verifiche sono effettuate tra gli automobilisti ma anche negli esercizi commerciali, subito dopo le 18. Per l’autocertificazione da esibire funziona in questo modo: le forze dell’ordine sono tenute a ritirare il documento e a trasmetterlo in Prefettura. Pertanto è utile averne diversi con sé. Viene così ricostruito l’intero tragitto dell’automobilista e, laddove dovessero emergere casi di contagio, la Prefettura conosce già quali siano stati gli spostamenti del paziente». Più soft, ma solo momentaneamente, i controlli della polizia municipale.

Difficoltà operative pure a Gragnano. «Qui la città ha diverse vie di fuga e con poco personale è difficile poterla blindare – rivela il comandante dei vigili urbani, Pio Buscé – Siamo concentrati sulle arterie principali, tra cui via Castellammare, via Madonna delle Grazie e la statale Agerolina, ma siamo impegnati a controllare anche le attività commerciali per il rispetto delle norme». Intanto, a livello nazionale, il segretario generale del sindacato autonomo di poliziaStefano Paoloni ha scritto al capo della polizia Franco Gabrielli chiedendo la dotazione a tutti gli agenti di «adeguati dispositivi di protezione personale e in particolare delle idonee mascherine per gli ordinari servizi di polizia che comportano il contatto con la cittadinanza»

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