In via Zabatta il tempo sembra non passare mai.Nel centro di accoglienza per i migranti ora le lancette sembrano più ferme che mai. «Prima i ragazzi potevano uscire e dedicarsi ad attività esterne, chi andava a lavoro, chi da amici e parenti nei paesi vicini da giorni invece, prima ancora che scattassero i decreti c’è il divieto assoluto». A parlare è Massimo Esposito, il titolare di Villa Angela, il centro che accoglie i migranti a Terzigno. Anche loro sono obbligati, come tutti a rispettare, le restrizioni emanate dal Governo.
E così per gli oltre cento ospiti la giornata diventa interminabile «sono in pochi quelli a cui è stato dato il permesso di uscire – racconta Massimo – primi fra tutti quelli che avevano un lavoro senza contratto, sono infatti solo tre quelli che escono per recarsi a lavoro e con le dovute precauzioni». A questo si aggiunge il controllo sanitario «abbiamo un medico che ogni giorno controlla gli ospiti, come accadeva prima ma ora obbligatoriamente ogni giorno».
Pochi quelli che sono in cortile: c’è chi gioca da solo con un pallone perchè non può farlo con il proprio compagno di stanza, chi seduto sul muretto ascolta la musica e chi invece fa una videochiamata ai propri cari. In aula studio c’è chi approfitta per studiare la lingua italiana, chi invece per imparare a scrivere meglio «non abbiamo altre cose da fare» raccontano e chi invece approfitta per riordinare la propria stanza o addirittura per mettersi i fornelli «è un momento difficile – spiega ancora il titolare Massimo Esposito – i ragazzi sanno che devono stare in centro e non possono allontanarsi, sono responsabili e non ho riscontrato alcuna difficoltà, ora bisogna rispettare le regole e stare tranquilli, poi verrà il tempo delle attività che abbiamo sospeso»