• Metropolis
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Metropolis
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Giornale
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Giornale
Metropolisweb
Google Play App Store
    • Home
    • Giornale
    • Multimedia
    • Menu
      • Cronaca
      • Sport
      • Young
      • Agorà
      • Cultura
      • Gusto
      • Tecnomania
      • Benessere
      • Agreen
      • Arabiafelix
    • Abbonati
    • Login
    • Home
    • Giornale
    • Multimedia
    • Menu
      • Cronaca
      • Sport
      • Young
      • Agorà
      • Cultura
      • Gusto
      • Tecnomania
      • Benessere
      • Agreen
      • Arabiafelix
    • Abbonati
    • Login
  • Home
  • Menu
    • Cronaca
    • Sport
    • Multimedia
    • Young
    • Agorà
    • Cultura
    • Gusto
    • Tecnomania
    • Benessere
    • Agreen
    • Arabia Felix
  • Home
  • Menu
    • Cronaca
    • Sport
    • Multimedia
    • Young
    • Agorà
    • Cultura
    • Gusto
    • Tecnomania
    • Benessere
    • Agreen
    • Arabia Felix
L’inferno nel triage di Boscotrecase: «Curiamo i contagiati ma fateci il tampone»
CRONACA
15 marzo 2020
L’inferno nel triage di Boscotrecase: «Curiamo i contagiati ma fateci il tampone»
Giovanna Salvati

«Viviamo con l’ansia di essere positivi al contagio. Costretti comunque a lavorare con le dovute precauzioni perché il personale è ridotto all’osso. E non rientriamo a casa dai nostri familiari perché temiamo di contagiarli. E’ un incubo, un maledetto incubo, qualcuno faccia qualcosa». Dall’altra parte della cornetta c’è un infermiere. Piange. Mostra la sua parte più debole, quella tenuta nascosta a chi ogni giorno lotta tra le corsie degli ospedali e li crede invincibili. Oggi ancora di più. L’operatore ha 47 anni, tredici passati al pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase, il presidio Madonna della Neve-Sant’Anna, l’unico plesso sanitario in un territorio vasto e difficile. Una struttura di frontiera ogni giorno, ma che con l’emergenza Covid-19 si è trasformata in un inferno. I medici non mollano e tra mille difficoltà tirano avanti. Consumano guanti e mascherine che ormai stanno per finire. Ma non si fermano. Tra turni infiniti e massacranti dove persino mantenere la lucidità diventa un rischio. Da qualche giorno, però, sulle loro spalle non c’è solo la responsabilità di salvare vite umane, ma anche quella di pregare di non essere stati contagiati.  «Non voglio creare panico e ho il dovere di continuare a stare in corsia, ma dovete sapere tutti l’incubo che stiamo attraversando». Il suo racconto dura 48 minuti, una telefonata che spezza il cuore in due parti. Un pugno nello stomaco. «Il 9 marzo ero in ospedale per il mio turno – racconta – in fila c’erano tante persone. Il triage era zeppo: tra questi anche due pazienti. Uno di loro era stato sottoposto al tampone. Non aveva i sintomi, e dopo il check è stato rispedito a casa con l’obbligo non uscire». Poi la doccia gelata arrivata dopo due giorni: «Ci hanno chiamato dall’ospedale Cotugno per comunicarci che il paziente era positivo e con lui anche un’altra persona, due anziani. I pazienti sono stati prelevati al proprio domicilio e trasferiti a Napoli, ma per noi è iniziato l’inferno». Si ferma un attimo, prende fiato e ricomincia con una voce sempre più tremante: «Quel giorno, a contatto con il paziente positivo, non ci sono stato solo io ma anche tanti altri colleghi, il personale infermieristico e non, gli addetti alle pulizie che in questi giorni stanno effettuando pulizie in continuazione – incalza- Ovviamente pure qualche utente che era in pronto soccorso per altre esigenze. Questo significa che tutti potrebbe essere stati già contagiati ma non possiamo essere sottoposti al tampone». La rabbia e la paura si mescolano mentre il suo racconto fa venire i brividi: «Quando abbiamo avuto la notizia ci siamo gelati – continua – Non ho paura per me, ma per la mia famiglia. E’ una preoccupazione che abbiamo in tanti e per evitare contagi abbiamo deciso di vivere in isolamento anche se avremmo già averlo anche potuto trasmettere. Non possiamo vivere così – spiega – A lavoro siamo ovattati tra mascherine, guanti e tute per evitare di contagiare gli altri qualora siamo portatori del virus. Vogliamo essere sottoposti a tampone. Chiediamo solo questo. Per poter lavorare più serenamente, per poter tornare a vivere con le nostre famiglie che sono l’unica ancòra di salvezza che abbiamo». Un appello in lacrime per una richiesta di aiuto che fino a oggi è caduta nel vuoto. Inascoltata da chi invece avrebbe dovuto sottoporli se non al tampone almeno alla quarantena obbligatoria: «Non possiamo scegliere nemmeno di stare a casa in autotutela, le ferie sono bloccate, il personale è ridotto all’osso e fino a quando non presentiamo sintomi non verremmo sottoposti al tampone». Un caso che non coinvolge solo l’infermiere del pronto soccorso ma almeno altre 15 unità: «Pensiamo di aver avuto contatti con molte più persone, l’ospedale in questi giorni è un inferno. Non ci chiamate angeli bianchi o eroi, siamo comuni mortali e anche noi, oggi, abbiamo paura».

Arabia Saudita condanna spari su delegazione diplomatica a Jenin
ARABIAFELIX
Arabia Saudita condanna spari su delegazione diplomatica a Jenin
Mario Rossi 
22 maggio 2025
L'Arabia Saudita ha condannato oggi l'attacco con colpi d’arma da fuoco sparati in aria dalle forze di israeliane contro una delegazione diplomatica, ...
this is a test
Arabia Saudita: prima per crescita sistema di innovazione e imprenditorialità
ARABIAFELIX
Arabia Saudita: prima per crescita sistema di innovazione e imprenditorialità
Mario Rossi 
22 maggio 2025
L'Arabia Saudita si è classificata al primo posto a livello mondiale per la crescita del suo ecosistema di innovazione e imprenditorialità ed è stata ...
this is a test
Il Sorrento si riorganizza, conferme per Amarante e Cacace
SPORT
Il Sorrento si riorganizza, conferme per Amarante e Cacace
metropolisweb 
22 maggio 2025
Il Sorrento inizia a muovere i primi passi per la nuova stagione. La società del presidente Cappiello, dopo aver ottenuto la salvezza in Lega Pro per ...
this is a test
Google Play App Store
Google Play App Store
metropolisweb.it @2017-2018-2019 - Tutti i diritti riservati - Citypress Società Cooperativa - Privacy Policy
Level Double-A conformance, W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0
Please support this website by adding us to your whitelist in your ad blocker. Ads are what helps us bring you premium content! Thank you!
Disabilita Adblock per continuare a vedere il sito.