Torre del Greco. Quando, a maggio del 2019, si trasferì a Trescore Balneario – paesino di 10.000 anime a venti chilometri dal centro di Bergamo – non avrebbe mai immaginato di vivere un inferno simile: «Qui, ogni ora arriva la notizia di un nuovo morto per Coronavirus». È scosso Antonio Trieste, l’ex consigliere comunale di Torre del Greco – ai tempi del secondo mandato di Ciro Borriello – poi vincitore di un concorso per agenti di polizia municipale in Lombardia, la regione italiana martoriata dal Covid-19. «La situazione è tragica, siamo arrivati a un punto di non ritorno – l’amara riflessione dell’ingegnere aerospaziale -. Chi si ammala, si deve augurare il decesso di qualche paziente per ottenere un respiratore. Eppure, le strutture sanitarie della Lombardia sono all’avanguardia e attrezzate di tutto punto. Ma ora cominciano a scarseggiare perfino le mascherine».
Considerazioni alla base dell’appello lanciato da Antonio Trieste: «Al Sud non possiamo ripetere gli errori commessi al Nord, dove inizialmente il Coronavirus venne bollato come una semplice influenza – ricorda l’agente di polizia municipale «emigrato» in provincia di Bergamo -. Non furono adottate adeguate precauzioni, non venne cambiato lo stile di vita: solo successivamente c’è stata la corsa ai ripari, ma era tardi». I numeri di morti cresce giorno dopo giorno così come il numero dei contagiati: «Tutto in meno di un mese – sottolinea Antonio Trieste -. Sono sceso l’ultima volta a Torre del Greco il 20 febbraio per festeggiare il compleanno con la famiglia e gli amici. Quando sono risalito già eravamo in piena emergenza».
Un’emergenza in principio «contenuta» grazie all’efficienza del sistema sanitario, ma ora diventata insostenibile. «Perciò ritengo fondamentale per la mia terra rispettare le direttive del governo: restare a casa è l’unica soluzione per contenere la diffusione del contagio e scongiurare il rischio-caos – prosegue l’ex consigliere comunale -. Sotto certi aspetti, il Sud è fortunato: può guardare al Nord come a uno “specchio”. Oggi viviamo in Campania la situazione vissuta in Lombardia a fine febbraio: dobbiamo utilizzare le due “settimane di vantaggio” per limitare i danni».
Una considerazione alla base dell’iniziativa lanciata via social per aiutare le famiglie – in particolare gli anziani – a restare a casa, come consigliato dal Governo. Perché, a dispetto degli 800 chilometri di distanza, il cuore resta sempre a Torre del Greco. Di qui, l’idea di organizzare un elenco di negozi (con relativi numeri di telefono) disponibili a consegnare i prodotti direttamente presso le abitazioni dei clienti. «L’obiettivo è creare una rete capillare in grado di raggiungere chiunque, in modo da limitare al massimo le uscite – la proposta frena-contagi lanciata dall’agente di polizia municipale -. In questo momento, non bisogna pensare al risparmio bensì alla salute: se tutti restano a casa, le possibilità di tornare presto a una vita “normale” aumenteranno. In pochi giorni, circa una trentina di attività commerciali hanno aderito all’iniziativa “la spesa a domicilio”: in larga parte sono negozi di generi alimentari e casalinghi. Manca una farmacia, sarebbe utilissima per gli anziani». Ovvero, i più esposti al Covid-19. «Bisogna collaborare tutti – conclude il politico «emigrato» al Nord – perché solo così andrà veramente tutto bene».
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