Sindaco Vincenzo Ascione, è il giorno del primo caso di Covid-19 anche a Torre Annunziata. «Sì, purtroppo sì. Confermo». Si parla pure di un secondo contagiato.
«Un equivoco. C’è solo una persona anziana contagiata. L’altra è residente di Torre del Greco. C’è un legame con la città solo perché moglie di un dipendente comunale che però già da giorni non veniva in Comune. Gli uffici preposti erano già stati indicati per la sanificazione avvenuta ieri sera. Bisogna stare tranquilli. Niente panico e si resti a casa».
L’incubo coronavirus sta dettando i tempi e i modi di vivere di ognuno di noi. Il rischio è che se si andrà avanti così aumenteranno i conflitti sociali, una tensione che in città povere come le nostre può essere drammatica.
«La nostra città vive un periodo di gravissima crisi economica e ora sanitaria che farà esplodere l’impossibilità per molti di ricorrere a quella economia sommersa che garantiva, probabilmente, insieme al reddito di cittadinanza, un tenore di vita almeno decente. Quando finirà questa emergenza, e spero il più presto possibile, ci troveremo nelle stesse condizioni di una fase post-guerra, con morti e “macerie”».
I prossimi giorni per Torre Annunziata potrebbero essere devastanti per tutti, ma di più per chi non ha un lavoro.
«Stiamo cercando di trovare una soluzione per arginare l’emergenza che rischia di scoppiare proprio per le difficoltà economiche e sociali. Per ora c’è chi sta provando ad aiutare famiglie indigenti e valuteremo con le politiche sociali ulteriori iniziative. Come già sta accadendo ma in modo più incisivo. Il mio appello è anche agli imprenditori: aiutino chi ha bisogno e come può. Bene l’idea di devolvere i gettoni di presenza per l’emergenza ma forse non basta e faremo di più».
Come si riparte dopo un colpo così pesante per una città già martoriata?
«Sarà allora il momento della “ricostruzione”. Questa brutta esperienza ci insegnerà molto, non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico».
Farà richieste al governo vista la doppia emergenza nella quale vivono i torresi?
«Mi auguro che il governo centrale, con il beneplacito dell’Europa, adotti politiche espansive per dare un rilancio allo sviluppo economico. Sburocratizzi la farraginosa macchina amministrativa, adottando procedure sulla falsariga di quelle messe in campo per la realizzazione del ponte di Genova».
Come sta vivendo questo momento da sindaco e da cittadino?
«Lo vivo con apprensione. Ma al tempo stesso in me c’è determinazione, perché mai come adesso i cittadini sentono il bisogno e la necessità di essere tutelati, difesi, guidati. E lo farò senza remore».
Ci sono tantissime attività costrette a chiudere: artigiani e commercianti, quale soluzione?
«Per ora abbiamo adottato una serie di agevolazioni: la prima è stata la sospensione della sosta a pagamento su strisce blu. Stiamo poi valutando agevolazioni per commercianti e artigiani relative alle imposte comunali (Tasi, Cosap, ecc.) nonché dilazioni dei pagamenti di cartelle esattoriali e sanzioni amministrative. Peraltro proposte che mi sono arrivate anche da più parti politiche e che stiamo studiando».
Per le fasce deboli quali servizi attivati?
«Siamo riusciti ad assicurare, grazie alla collaborazione della Croce Rossa Italiana, un servizio importante come quello dei pacchi alimentari attraverso la consegna a domicilio dei beneficiari».
Con la chiusura del pronto soccorso di Boscotrecase destinato all’emergenza Covid-19 si perde un presidio importante.
«Ho inoltrato al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, la proposta di localizzare nell’ex ospedale di Torre Annunziata, attualmente sede del Distretto 56-Uo Salute Mentale dell’Asl Napoli 3 Sud, un presidio di primo soccorso ospedaliero al servizio di una vasta fetta di popolazione comprendente Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno. Il tutto potrebbe essere realizzato in tempi relativamente brevi in quanto i locali già sono nella piena disponibilità dell’Asl e in condizioni tali da poter essere utilizzati da subito. Confido nella sensibilità di De Luca affinché si possa ripristinare un servizio utilissimo ad una fascia di utenza molto estesa».
Cosa si sente di dire ai suoi cittadini?
«È un momento difficile. Ribadisco l’invito a stare a casa. E’ un momento delicato, ce la possiamo fare solo se rispettiamo il divieto di uscire se non per urgenze. Ringrazio il lavoro delle forze dell’ordine che in queste ore continuano a segnalare cittadini in strada senza un motivo: hanno un compito delicato e che va supportato moralmente. Abbiate fiducia e approfittate per leggere e godervi il bene più prezioso: i vostri affetti».