«Quello che sta accadendo oltre ad avere delle pesanti ripercussioni dal punto di vista economico avrà pesanti ripercussioni sotto il profilo psicologico. Questa nuova peste che ci ha investito, come uno tsunami, dimostra che questo sistema ultra liberista basato sul capitalismo e sul profitto non regge più. Abbiamo utilizzato per anni come unico indicatore di benessere il pil, il profitto. Davanti a questa crisi che dimostra come sia stato un errore distruggere il nostro sistema sanitario pubblico, dobbiamo reagire diversamente». Fabrizio Manuel Sirignano è un giovane docente universitario del Suor Orsola Benincasa. ù
Ordinario di Pedagogia generale e sociale è anche Direttore del Centro Internazionale di ricerca Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo.
Professor Sirignano, ha avuto modo di leggere il decreto Italia Cura? Non tutti i commenti, in queste ore, sono positivi. Lei condivide le critiche?
«Allora, partiamo da ciò che potrebbe anche convincermi: ho letto il decreto per grandi linee e credo ci siano interventi che possono essere considerati interessanti da docente e da pedagogista. Per esempio, pur senza entrare nel merito della loro possibile attuazione, gli strumenti messi a disposizione per famiglie, voucher, estensione del congedo parentale, e permessi collegati credo possano essere utili. Inoltre vi è anche un fondo di 50 milioni per atenei e scuole, che dimostra un’attenzione all’istruzione dal punto di vista economico»
Il mondo dei liberi professionisti, gli imprenditori, le partite Iva, invece denunciano l’assenza di provvedimenti efficaci.
«E’ vero, analizzando la parte relativa alle partite Iva e ai liberi professionisti più colpiti da una situazione drammatica quale il blocco delle attività il Dl Cura Italia appare inadeguato. Allo stesso modo, se pensiamo al sostegno ai lavoratori non sembra contenere misure efficaci».
Può fare qualche esempio?
«Uno su tutti: la cassa integrazione per sole nove settimane non è sostenuta da un’economia reale che faticherà a ripartire. E questo provvedimento potrebbe essere inutile. Inoltre le partite iva saranno maggiormente colpite dalla situazione. Leggo di un bonus una tantum: ma siamo davvero sicuri che basterà?»
Pensa si poteva studiare qualche provvedimento ad hoc?
«Pensavo al blocco totale delle locazioni. Molti studi professionali pagano un leasing: si sarebbe potuto bloccare per un anno il discorso sul versante fiscale, perché parliamo di un comparto molto articolato di persone che lavorano alle partite Iva.
Facciamo un esempio?
«Immagino uno studio medio odontoiatrico che ha anche dei dipendenti. La crisi dei professionisti ricadrà sulle famiglie e su tante persone e questo effetto che sarà drammatico nel Nord Italia , rischia di essere devastante ancora di più nel Mezzogiorno»
Anche lei concorda con l’analisi di chi ritiene che la nostra Regione possa subire un danno permanente da questa crisi?
«E’ palese che in Campania vi sia un’economia più fragile. E dunque le conseguenze economiche potrebbero essere peggiori».
Cosa cambierà dopo la crisi?
«Ritengo che questa situazione ha dimostrato il disintegrarsi dell’idea di Europa. L’idea che i nostri nonni hanno sognato era l’Europa della contaminazione culturale. Non quella che vediamo oggi».
Pensa si debba cambiare qualcosa?
«Voglio solo augurarmi che si tratti di provvedimenti iniziali. Sono una premessa, non incidono in maniera strutturale. Anche perché serve un supporto straordinario in questo momento, questi interventi invece sono da considerarsi tampone».