“Nelle scorse settimane abbiamo cominciato a utilizzare Tocilizumab, in associazione con l’idrossiclorochina, per abbassare la carica virale nei pazienti Covid-19 positivi. Al momento nella ventina di pazienti nei quali è stato usato si rilevano buone risposte, anche se occorre più tempo per valutare i reali risultati della terapia”. Lo afferma Cristina Mussini, direttrice di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Modena, co-investigatrice principale dello studio coordinato dall’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Napoli che valuta l’efficacia del farmaco approvato per l’artrite reumatoide nel trattamento di polmonite causata dal nuovo coronavirus.
Lo studio è stato approvato il 17 marzo dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e ieri, spiega l’Aou modenese, la sperimentazione ha ottenuto l’approvazione del Comitato etico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Il professor Carlo Salvarani di Unimore è co-investigatore principale a livello nazionale. “Ora – aggiunge Mussini – come centro sperimentatore, potremo approfondire questo studio e valutare l’efficacia Tocilizumab su un ampio campione di pazienti per capire se può essere un valido alleato contro tutte le polmoniti più serie, oppure solo su alcune di esse. Grazie alla collaborazione l’Ircss di Reggio Emilia, in seno a Unimore, possiamo arruolare pazienti anche a Reggio Emilia e questo ci consentirà di essere uno dei centri con la casistica più ampia”. Unimore è in prima fila nella ricerca su Covid-19: sulla rivista scientifica Cytometry un team guidato da Andrea Cossarizza ha pubblicato i primi dati scientifici sulle alterazioni immunitarie causate dal coronavirus Sars-Cov-2