“Il pezzo del 2015 si riferiva ad un esperimento fatto con fondi americani e cinesi, che avrebbe dovuto essere un avvertimento per il mondo. Tra quel virus e il virus attuale non c’è però parentela, se non la stessa modalità di azione”. Così Silvia Rosa Brusin, caporedattore di Tgr Leonardo, in merito al servizio del 2015 che sta facendo discutere i social in queste ore. “Domani torniamo su questo tema – dice all’ANSA – perché sono giorni che stiamo lavorando sul coronavirus come tutti”. “Sulla puntata ci stiamo lavorando, stiamo cercando i protagonisti di questa ricerca e avremo il commento di qualche scienziato”, anticipa la giornalista. “Il Covid-19 è di originale naturale come la rivista Nature ha dimostrato decodificando la sequenza genica – sottolinea -. In laboratorio si realizzano molti esperimenti per simulare ciò che potrebbe avvenire in realtà. Il motivo delle simulazioni è avvertire dei possibili rischi chi deve prendere decisioni. Quell’esperimento doveva suonare come un monito, ad esempio del pericolo della vicinanza con i pipistrelli, eppure nessuno ha fatto niente e non sono state prese le dovute precauzioni: i pipistrelli non andavano mangiati o messi in condizione di infettare l’uomo. La natura ha deciso di fare quello che è stato fatto in laboratorio, con una coincidenza incredibile. Ma ripeto, come dimostra la sequenza dei geni, non è lo stesso virus”. “Immagino che il servizio sia emerso ora dopo ricerche per tema su internet – sottolinea ancora la giornalista -, come potrebbero venire fuori migliaia di altri pezzi di Leonardo che dal 1992 dedica grande spazio alle attività anche più estreme di laboratorio. Mettere in relazione quel virus con quello di ora sarebbe azzardato e pericoloso. In questo momento così difficile non farebbe che aggiungere un elemento di preoccupazione non giustificato dai fatti scientifici. Per questo abbiamo scelto di non parlare di quell’esperimento durante questa emergenza”. “Il titolo scientifico era chiaro – conclude -: un gruppo di Coronavirus mostra un rischio per gli uomini”. Sul tema interviene anche la virologa Ilaria Capua: ”Il Covid-19 è un virus che deriva dal serbatoio selvatico. Non sappiamo ancora quante specie animali abbia colpito prima di arrivare all’uomo. Vorrei dire ai complottisti che il codice a barre, la sequenza, di quel virus di cui si parla nel TgrLeonardo, è parte integrante della pubblicazione” ha detto la virologa che dirige l’One Health Center of Excellence, all’Università della Florida, in merito alle polemiche nate da un servizio del Tg Leonardo del 2015. La trasmissione parlava di un pericoloso supervirus creato in Cina. “Quindi – ha detto Capua al Tg1 – se il Covid-19 fosse stato vicino a quel virus lì lo avremmo saputo subito il giorno dopo”.”Non ho visto il servizio, ma ho referenze che non è così” aggiunge il premier Giuseppe Conte rispondendo, mentre lascia l’Aula della Camera, a chi gli chiede dell’ipotesi che coronavirus sia stato creato in laboratorio dopo la diffusione di un servizio del Tg Leonardo.
CRONACA
25 marzo 2020
Tg Leonardo: «Covid, origine naturale». Virologi e Conte confermano: «Virus non di laboratorio»