Terzigno. La doccia gelata che sconvolge la comunità di Terzigno arriva nella tarda serata di mercoledì, quando i medici dell’ospedale di Nola – dove Dora è ricoverata da giorni in seguito a un’insufficienza respiratoria, probabilmente legata al Coronavirus – comunicano ai familiari della 75enne la notizia più brutta. «Non c’è più niente da fare», dice un dottore. Allarga le braccia, perché fino all’ultimo l’equipe sanitaria del Santa Maria della Pietà di Nola aveva provato a salvare l’anziana. Niente da fare. E’ morta, senza neanche sapere se aveva contratto il Covid-19, nonostante gli esami effettuati giorni fa. Se n’è andata nella vana attesa di sapere se era stata contagiata oppure no.
Dora era infatti la moglie di Antonio Auricchio, la prima vittima della pandemia arrivata dalla Cina, accertata a Terzigno, e che in Italia ha già fatto migliaia di morti.Dora s’è arresa sei giorni dopo suo marito, l’uomo venerdì scorso era morto in ospedale al Cotugno di Napoli, dopo essere stato ricoverato d’urgenza a metà del mese di marzo, prima nell’ospedale di Boscotrecase e poi all’interno del reparto anti-virus allestito nel presidio ospedaliero partenopeo. Una famiglia distrutta nel giro di una settimana, devastata da un virus letale e silenzioso che s’è insinuato in quel piccolo appartamento nel cuore della città vesuviana, lanciando nel panico l’intera comunità. Resta da solo il figlio Ivano, anche lui sottoposto all’esame del tampone. E anche lui, come la madre, in attesa di sapere se è stato contagiato dal Coronavirus oppure no.
Va detto che le condizioni di salute dell’anziana erano già difficili da giorni, ricoverata in codice rosso nell’ospedale di Nola, oltre alle difficoltà respiratorie soffriva anche di alzheimer. Nei giorni scorsi i medici l’avevano sottoposta ad accertamenti in grado di stabilire se avesse contratto o meno l’infezione. Prima dell’arrivo dei risultati, la donna è deceduta. Una morte che lancia nello sconforto tutta la cittadinanza terzignese, in tanti avevano imparato a conoscere Dora, fino a qualche anno prima apprezzata catechista e assidua collaboratrice dell’oratorio dell’Immacolata Concezione di Terzigno.Venerdì scorso, il 20 marzo, alla donna e all’unico figlio della coppia era stato dato l’annuncio della morte del marito.
Il successivo trasferimento presso il centro crematorio di Domicella, in provincia di Avellino, non ha permesso ai familiari di poter dare l’ultimo addio al 77enne. Una settimana dopo la prima terribile notizia, una nuova tragedia scuote la città vesuviana: Dora muore e gli esami arriveranno soltanto in questi giorni. «La ricorderemo sempre con il suo splendido sorriso», ha detto il sindaco Ranieri.