Si è laureato in medicina e chirurgia dopo un percorso di studi lungo sei anni. Sognava di raggiungere il traguardo tanto atteso circondato dalla sua famiglia, nell’aula magna della sua università tra sorrisi e festeggiamenti. Ma non è stato così per Raffaele Cirillo, 26enne di Trecase e studente all’Università della Campania, Luigi Vanvitelli. La discussione della sua tesi in anatomia e medicina legale è avvenuta nel soggiorno della sua abitazione. Ad ascoltarlo il padre Giancarlo e mamma Antonietta, ma anche le due sorelle Annalaura e Luisiana. Una discussione inedita, dovuta al dramma dell’emergenza Covid-19, che non aveva proprio immaginato così. «E’ stato bello ed emozionante comunque – racconta – ma un po’ di amaro in bocca c’è per non aver discusso nella mia università. Avevo immaginato una grande festa e anche scendere gli scaloni della facoltà che ormai rappresentano una tradizione per i laureandi in medicina, ma tutto questo non c’è stato». Al contrario: una seduta di laurea con altri 16 studenti, una commissione di 12 professori, in diretta sulla piattaforma Microsoftim, tutti connessi in tempo reale e senza alcun imprevisto dettato dalla rete. Insomma tutto è andato liscio come racconta Raffaele: «Non c’era l’aula magna piena ma il mio soggiorno sì, con i miei supporters principali, la mia famiglia, i miei genitori che mi hanno dato forza e coraggio e ai quali dedico questo mio traguardo, e poi anche il preside della scuola medica, Ciardiello ,è stato incoraggiante nel suo discorso, è stata una esperienza bella e diversa». Raffaele però sottolinea anche un altro aspetto di questa insolita discussione: «In un momento di emergenza la modalità della mia tesi passa in secondo piano, mi sento molto vicino ai tanti medici e infermieri che stanno combattendo in prima linea, l’emergenza Covid-19 ha fatto emergere l’importanza della professione medica, oggi è la più richiesta ed è stata completamente rivalutata: per mesi i medici sono diventati bersaglio facile, assaliti nei pronti soccorsi, maltrattati, oggi sono eroi, spero che questo faccia capire a chi ha poteri che la sanità va potenziata, vanno fatti investimenti concreti». Ora per Raffaele è tempo di programmare il futuro: «mi preparerò subito per l’esame di specializzazione a luglio, anche se ancora non ci sono notizie certe visto il momento di emergenza e anche lì spero che aumentino le borse di studio, ormai sempre di meno rispetto ai concorrenti che invece sono tanti, poi non vedo l’ora di stare in corsia, di aiutare chi ha bisogno, lo farei già subito».
CRONACA, Torre Annunziata
27 marzo 2020
Trecase: «Io, neo laureato in medicina: la mia discussione in soggiorno»