“Ho chiesto alla nostra Polizia Municipale e alla Guardia di Finanza di verificare se le attività commerciali autorizzate a restare aperte, abbiano applicato aumenti ingiustificati dei prezzi. E’ un momento delicato, non permetteremo a nessuno di speculare sulle difficoltà dei cittadini, soprattutto sui prezzi dei beni di prima necessità”. Cristoforo Salvati sceglie il pungo duro e avvia la task force per verificare, e fermare, eventuali e ingiustificati aumenti dei prezzi di beni al consumo. Sono diversi giorni che in città gira la voce di diversi aumenti ingiustificati di beni di prima necessità, su tutti frutta e verdura. Un appello raccolto dalla Federconsumatori sportello di Scafati. “Continuiamo a ricevere allarmanti segnalazioni dai cittadini. Nei negozi e supermercati rilevano aumenti ingiustificati dei prezzi. Un comportamento che sta dilagando in tutto il Paese – spiega il portavoce Michele Arpaia – Chiediamo una più attenta vigilanza da parte delle forze dell’ordine per stroncare la speculazione. Questo non è il momento di lucrare e chi commette un reato del genere deve essere sanzionato in maniera severa”. Un comportamento deplorevole, perché oltre agli aumenti sulle introvabile mascherine e prodotti igienizzanti, si sono registrati aumenti su frutta e verdura. “La settimana scorsa i broccoli costavano non più di 50 centesimi a fascio, oggi li ho trovati, nello stesso supermercato, al doppio” così una signora, di ritorno dalla spesa in un noto ipermercato del centro città. La filiera agro alimentare, al contrario delle attività commerciali e produttive di beni non essenziali, sta regolarmente operando, un aumento dei prezzi sono ingiustificati, almeno rispetto al costo all’origine, che è rimasto invariato. “Registriamo comunque un calo nelle vendite, e garantire la vendita nel rispetto delle misure di sicurezza comporta comunque dei costi” si giustifica Antonio, responsabile di uno dei tanti supermercati della città.
LA SPESA SOLIDALE
Non solo speculatori, in città è lodevole l’attivismo di associazioni, parrocchie, e singoli cittadini che in collaborazione con i servizi sociali o anche in autonomia, stanno garantendo in questi giorni l’approvvigionamento e la consegna gratuita di generi di prima necessità a chi si ritrova in difficoltà. Anziani, senza tetto, ma anche le centinaia di famiglie che si sono ritrovate senza una fonte di reddito. “Pensavo che non si può ridurre ad offrire alle famiglie solo un buono spesa per generi alimentari – osserva il parroco Don Giovanni De Riggi – Moltissime persone stanno contribuendo volontariamente offrendo a parrocchie, Caritas, mense, quanto necessario per alleggerire il peso di questi giorni. Anche da noi in parrocchia sta avvenendo lo stesso, infatti distribuiremo pacchi consistenti con diversi alimenti”. Secondo De Riggi: “Sta sorgendo un’altra esigenza: pagare bollette per le utenze, rate per locazione delle abitazioni e altro. Penso che a questo l’ente comunale possa e debba rispondere. La mia riflessione nasce da ciò che sto raccogliendo in questi giorni come sfogo di tante persone che non sanno come fare”. Un invito raccolto dal primo cittadino. “Oltre al fondo di solidarietà, pensiamo di destinare anche risorse proprie dell’ente per l’istituzione di un contributo una tantum, sia per famiglie che attività commerciali”, le parole di Cristoforo Salvati.