Torre Annunziata. Sono milleecento le richieste per il bonus spesa arrivate in meno di 24 ore al Comune di Torre Annunziata. Richieste avvenute, per la maggior parte tramite wattsapp e via mail, solo due quelle invece presentate a mano da chi era impossibilitato anche a compilare la domanda e ha chiesto aiuto al Comune. E’ quanto emerge dagli uffici di via Parini dove, da ieri mattina, è stato attivato un nuovo gruppo di lavoro, tra volontari e assistenti sociali, che stanno raccogliendo tutte le domande che serviranno poi a stilare un elenco di beneficiari del pacco spesa. «Siamo in trincea – spiega il dirigente del dipartimento delle politiche sociali Nicola Anaclerio – e continuiamo a farlo anche se abbiamo paura del contagio anche noi, perché siamo umani anche noi. E’ un momento complicato per tutti, Torre Annunziata è una città particolare e con le sue criticità già in tempi ordinai, ora ovviamente diventa ancora più difficile». Anaclerio, insieme al suo gruppo di lavoro e ai componenti del Coc, sta curando tutta la parte del sostegno alle famiglie indigenti. «E’ un lavoro complicato e delicato – dice- perché ora più che mai dobbiamo tenere le antenne alzate per evitare che ci sia chi ne approfitti, ma fino ad ora la maggior parte delle domande ricevute sono casi di necessità concreta». Dietro ogni modulo compilato a penna e poi fotografato ed inviato al Comune non ci sono solo nomi ed i dati anagrafici, ma volti, storie. C’è chi non può più tirare avanti come spiega Anaclerio «parliamo di famiglie povere per davvero, silenziose e che per dignità non avrebbero mai presentato la domanda, figli piccolissimi e nessuno reddito. Prima c’era chi si arrangiava con qualche lavoretto ora invece nessuna entrata e stare in casa senza avere nemmeno un pacco di pasta da offrire ai propri piccoli diventa un calvario per ogni genitore». Nuclei familiari con bambini e anziani a carico, perché c’è chi ha deciso di trasferire i propri genitori anziani a casa per accudirli ed evitare di uscire e quindi le bocche da sfamare sono raddoppiate. I buoni spesa hanno un valore che varia dai 200 ai 350 euro e sono destinati a tutti coloro che non percepiscono alcuna fonte di reddito e che dal 1 gennaio al 29 febbraio 2020 abbiano prodotto un reddito lordo non superiore ai 3.500 euro. Anche colore che hanno già un’entrata economica, ovvero un sostegno pubblico come il reddito di cittadinanza possono riceverlo ma basta che abbiano i requisti. Il problema è che già nella città di Torre Annunziata il numero dei richiedenti sta superando le aspettative. Già sono a quota 1100 in un solo giorno, secondo quanto previsto saranno altre 300 quelle ad arrivare, escluse le 200 famiglie che invece già ricevono il contributo del pacco alimentare ogni mese. «Vorrei lanciare un appello – dice invece don Antonio Carbone – ogni panificio donasse un quantitativo di pane alle famiglie della città, fate un cesto, lasciatelo all’ingresso ogni mattina, ogni pomeriggio ed ogni sera. C’è chi davvero è in condizioni assurde e non lo chiederà mai, ma potrà prenderlo quando nessuno lo vede. Il pane è un bene primario, riempirà la loro pancia ma anche il loro cuore. Viceversa contattate le parrocchie, noi sacerdoti possiamo darvi una mano ad aiutare». Un appello al quale già alcuni panifici hanno risposto.
CRONACA, Torre Annunziata
2 aprile 2020
Bonus spesa, 1.100 richieste a Torre Annunziata solo nel primo giorno