“Un pensiero di cordoglio va alla famiglie di tutti i colleghi che in questi giorni ci hanno lasciato, perché non si sono tirati indietro e hanno onorato, fino all’estremo sacrificio, il giuramento di Ippocrate”. Lo ha detto vicepresidente nazionale Fimp che, “stigmatizza la decisione della Ragioneria di Stato di dare parere negativo sull’emendamento che puntava a estendere la fornitura dei dispositivi di protezione individuale anche ai pediatri di famiglia, ai medici di medicina generale e ai farmacisti”. “È ora che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza prendano delle posizioni nette e chiare – ha affermato – devono dirci se siamo considerati sacrificabili, se il prezzo di una mascherina vale più della nostra vita”. “Stiamo chiedendo da varie settimane la fornitura di dispositivi di protezione individuale e abbiamo aspettato, in silenzio, comprendendo le difficoltà di approvvigionamento della Protezione civile nazionale, che aveva deciso di centralizzare gli acquisti – ha aggiunto – I decisori politici nazionali e regionali hanno l’obbligo di tutelare la salute dei medici di assistenza primaria, che finora sono stati considerati alla stregua di agnelli sacrificali”. “La pediatria di famiglia – ha concluso – si unisce con dolore alle parole del presidente dell’ordine dei medici di Napoli, Silvestro Scotti, rivolte alle famiglie dei colleghi deceduti. Si sono ammalati, e molti si ammaleranno se non si corre ai ripari, a causa dell’assoluta mancanza di dispositivi di protezione individuale”.
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4 aprile 2020
Coronavirus: Pediatri Fimp, Governo tuteli salute