Dottoressa Ilaria La Mura, questi sono giorni molto delicati non solo per l’emergenza sanitaria ma anche per il modo in cui ci si approccia a questo delicato momento. Anzitutto ritiene che,psicologicamente, vi possano essere strascichi a livello emotivo di un periodo così complesso?
Sì, per alcuni ci saranno strascichi emotivi, gli studi sull’isolamento sociale dicono che non tutti sono in grado di gestire e affrontare la quarantena mantenendo un buon equilibrio mentale. Quando si tornerà alla normalità qualcuno potrebbe conservare dei comportamenti acquisiti durante il periodo di emergenza:un’eccessiva attenzione alla pulizia, lavaggio delle mani, allontanamento da persone con tosse e raffreddore ed evitamento di luoghi affollati o chiusi. Dal punto di vista emotivo potrebbero continuare ad esserci disturbi acuti da stress, insonnia, ansia.
Quali sono, secondo la sua esperienza, i disturbi maggiori che le persone, magari soprattutto quelle che stanno facendo un isolamento vero e proprio possono avere?
Gli studi indicando che durante la quarantena potrebbero presentarsi disturbi dell’umore, disturbi emotivi, depressione, segnali di stress post-traumatico, ansia, attacchi di panico, irritabilità, disorientamento, aggressività e insonnia.
Esistono delle tecniche che possono essere adottate per evitare di perdere il contatto con la realtà in questi giorni?
Stiamo vivendo in un clima di mancanza di libertà, di incertezza, noia e frustrazione ma anche preoccupazione per la salute e le condizioni economiche. Dobbiamo puntare tutto sulla prevenzione. Il mio consiglio per sopravvivere al meglio a questo periodo di quarantena è di dedicare il minor tempo possibile alle notizie sul Coronavirus, fare qualche attività che faciliterà il proprio lavoro e la propria vita quando tutto questo sarà passato, impegnarsi ad aiutare chi ne ha necessità, aggrapparsi alla certezza che questo periodo finirà, creare una nuova routine fatta di obiettivi e tenere un diario per annotare emozioni e pensieri così da poterli elaborare più facilmente. Inoltre mantenere i contatti sociali è una forma di prevenzione e attenuante per lo stress, quindi restiamo in contatto con amici e familiari tramite telefonate o video chiamate. Un altro fattore protettivo per la salute mentale è l’ottimismo.
E’ facile ammettere che tutti, chi più chi meno, siamo più nervosi anche per la situazione difficile da gestire. Cosa consiglierebbe a chi sente di essere sul punto di crollare?
La prima cosa più importante da fare è la prevenzione, quindi il non arrivare al punto di crollo emotivo. L’angoscia che stiamo vivendo è normale, data la situazione. Nel caso ci si accorgesse di non riuscire a gestire la propria emotività, bisogna rivolgersi a uno psicologo.
Quando tutto sarà finito diventerà secondo lei necessaria anche una nuova socialità? Siamo pronti ad accettarla?
Difficile prevedere i comportamenti futuri in questo caso, probabilmente riprenderemo tutto da dove avevamo lasciato. Solo chi ha subito forti traumi dalla quarantena sicuramente impiegherà più tempo per riprendersi e manterrà alcuni dei comportamenti acquisiti durante questo periodo.
Personalmente, lei come sta affrontando questa sfida delicata?
Con molta serenità. Sto avendo modo di dedicarmi alle mie passioni, che mi rilassano e aiutano a rielaborare i miei pensieri ed emozioni. Nuove riflessioni mi hanno fatto capire che non è necessario correre sempre, ma chi si ferma per riflettere e riposare può ottimizzare i propri tempi e rendere di più in ogni ambito facendo di meno.
Molti hanno scelto la strada della lettura: è un ottimo passatempo o rischia di aumentare l’astrazione dalla realtà?
È un ottimo passatempo. Dà la possibilità di stimolare nuovi pensieri e nuovi punti di vista, dà una maggiore apertura mentale e può essere utilizzata anche per la crescita personale.