Torre del Greco. La quarantena sembra già finita, lunedì negozi presi d’assalto dai cittadini: lunghe code al supermercato e traffico in strada. I numeri drammatici e il rischio di un ulteriore lock down tra le città di Ercolano e Torre del Greco sembrano non spaventare gli irriducibili della spesa. Con buona pace dei controlli organizzati dalle forze dell’ordine all’ombra del Vesuvio. Lo stesso sindaco Giovanni Palomba sarebbe stato fermato la bellezza di 12 volte nello stesso giorno, ma buona parte della popolazione sembra avere messe da parte le prescrizioni previste dai decreti del governo targato Giuseppe Conte.
Ieri mattina, a eccezione dei negozi di abbigliamento rimasti chiusi, la vita è sembrata scorrere normalmente. L’unica cosa a ricordare il pericolo-virus sono state le mascherine sistemate – a volte alla meno peggio – sul volto dei cittadini. Sono le 12 in punto a Torre del Greco e inizia il viaggio in una città che riprende a vivere nonostante i divieti e la scia di morte – 13 in un mese di pandemia – e l’interminabile lista di contagiati, arrivati a sfondare quota 80.
Numeri da incubo, scacciati come fantasmi. Perché il brulicare di gente si nota già dalla parte alta della città, nei pressi di via Enrico De Nicola e via Benedetto Croce, dove i pochi esercizi commerciali dislocati in zona sono rigorosamente pieni di clienti in fila, con auto in sosta selvaggia ai margini della carreggiata come ai vecchi tempi. Addentrandosi nelle “viscere” della città si nota che qualcosa è cambiato: via Guglielmo Marconi è piena di auto che scendono verso il centro di Torre del Greco, dove ci sono persone a passeggio e addirittura mano nella mano. Code all’esterno dei market e volti coperti dalle mascherine che in mano non hanno nulla: nessun acquisto di prima necessità, solo la voglia di una passeggiata all’aria aperta, sfruttando un caldo sole primaverile.
Eppure domenica le forze dell’ordine avevano praticamente blindato la città con posti di controllo e check point, lunedì mattina le divise si sono concentrare in particolare a ridosso delle «piazzette», la zona rossa ignorata da massaie e ambulanti. Tuttavia, secondo il primo cittadino Giovanni Palomba c’è un motivo dietro questo brulicare di persone che si svilupperebbe esclusivamente nelle tre ore mattutine, quando la gente esce di casa per la spesa e la farmacia, rendendo inevitabile il senso di assembramento: a Torre del Greco, secondo il calcolo del sindaco, ci sono 33.000 famiglie, se una per nucleo familiare esce di mattina, in strada ci saranno circa 12.000 persone: «Personalmente sono stato fermato 12 volte in un solo giorno, ho dovuto mettere sul cruscotto dell’auto un cartello con la scritta “sindaco” – ha spiegato il numero uno di Palazzo Baronale -. Vedo controlli efficienti, ma è chiaro che al mattino c’è gente in strada. Le persone escono a fare la spesa e le forze dell’ordine, comprensibilmente, non controllano chi ha una busta in mano. Questa è una città grande, ma preme una riflessione: la gioventù non si vede più in giro, assembramenti non se ne formano e anziani sulle panchine neanche l’ombra. Noi stiamo facendo controlli serrati in zone strategiche della città, ma posso garantire che dalle 14 in poi, Torre del Greco resta una città fantasma». Insomma, secondo il sindaco non c’è nulla di cui allarmarsi, anche se a oggi i casi di contagio sono superiori agli 80 e il tasso di decessi sfiora il 7%.
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