Le attività commerciali e le imprese del Vesuviano stritolate dal Coronavirus. L’altra faccia dell’influenza cinese è l’immagine desolante di centinaia di negozi chiusi e fabbriche che hanno dismesso le produzioni. Dal tessile, vero polmone del territorio Vesuviano, alle attività di ristorazione. Fino ai piccoli negozi al dettaglio, chiusi per gli effetti delle restrizioni da Covid. Dall’area Vesuviana parte l’appello dei responsabili locali di Fratelli d’Italia. Su tutti Raffaele Boccia, coordinatore di San Giuseppe Vesuviano, e di Giuseppe De Simone, coordinatore di tutto il territorio Vesuviano per il partito di Giorgia Meloni. E in una lettera indirizzata alla leader del partito i due lanciano un sos al Governo, affinché si attivi a colmare quello che loro definiscono «un vuoto normativo». Il problema principale che viene sottolineato è quello dei metodi di pagamento delle aziende, il rilascio di assegni postadati per regolarizzare rapporti commerciali è un sistema molto diffuso in provincia. «Il decreto non chiarisce nulla a tal proposito». Al Governo, a cui sarà presentata un’interrogazione nelle prossime settimane, Fratelli d’Italia è pronta a chiedere la «sospensione dei proteste e della negoziazione degli assegni bancari». «I valgia e i versamenti bancari rilasciati con la postadatazione delle date dovrebbero essere bloccati nel periodo che va dal 22 febbraio al 13 aprile – spiegano i referenti del partito di Giorgia Meloni all’ombra del Vesuvio – Oggi numerosi fornitori provvedono a porre all’incasso assegni bancari rilasciati prima dello scoppio della pandemia». Contribuendo a impoverire migliaia di imprenditori che hanno già dovuto sospendere le produzioni. Una crisi, quella legata al Covid, che ha costretto molti alla serrata e che potrebbe aver risvolti ben più gravi alla ripresa dei lavori.
CRONACA, Paesi Vesuviani
7 aprile 2020
Le attività stritolate dal Covid, l’appello di FdI: «Il Governo tuteli tutte le imprese»