Ha fatto salire il parroco del paese a bordo di un’automobile dei vigili urbani. E l’ha portato in giro, nelle strade deserte e pattugliate dalle forze dell’ordine, così da consentire al sacerdote di benedire a distanza tutte le famiglie nel giorno di Pasqua. Un “rito” organizzato in mattinata e preannunciato pure su Facebook. In ogni frazione, una sosta rapida: il prete scende dalla vettura e in prossimità di portoni e balconi fa la benedizione in diretta su Facebook. Pochi secondi e via. Immancabili gli applausi, soprattutto per lui, il primo cittadino.
A Meta, il “sindaco del popolo” (così si firma, pure sui social, sin dal giorno del suo insediamento) nonché consigliere della Città metropolitana di Napoli Giuseppe Tito, ha voluto permettere ai suoi cittadini di ricevere la benedizione pasquale in piena emergenza coronavirus. Soprattutto in una comunità segnata per i cinque casi accertati di Covid 19, di cui uno guarito.
Stamattina, il sindaco aveva annunciato tutto su Facebook: “Accompagnerò il parroco per le strade del paese per la benedizione pasquale a tutte le famiglie. Invito tutti i cittadini ad affacciarsi alle finestre e ai balconi per vivere questo segno eccezionale in questa Pasqua così difficile”. Ovviamente, con una raccomandazione assolutamente perentoria: “Vieto nella maniera più assoluta di scendere per le strade rispettando le norme”.
E così, dopo la messa pasquale, dopo mezzogiorno, si è partiti con due auto dei vigili urbani in cammino per le strade della città. Una vettura in testa, la seconda – su cui c’erano quattro persone, ovvero il parroco, un agente al volante, il sindaco e un’altra persona che si è occupata della live Fb – a seguire. Ci sono state diverse tappe nelle zone del paese, con il “passaggio” preannunciato da alcuni colpi di clacson.
Manco a dirlo, l’idea è piaciuta. Molto. Tanto che sono centinaia i ringraziamenti social condivisi dalle famiglie e rivolti a Tito, ai vigili e al parroco. I quali, nel corso del loro giro, hanno pure incrociato le forze dell’ordine impegnate nei controlli anti assembramento: dalla polizia metropolitana (il cui arrivo in penisola sorrentina, per le festività pasquali, è stato richiesto e ottenuto proprio da Tito) alla guardia di finanza. Un saluto caloroso, auguri e benedizioni con un’esortazione pronunciata dal sacerdote: “Forza e coraggio”.
Tutto è stato rifinito nei particolari: basti pensare che in auto c’era anche una “riserva” di acqua santa che, di tanto in tanto, è stata utilizzata per permettere al parroco di non ritrovarsi con l’aspersorio off limits.
Dopo le 13, diretta finita, benedizioni concluse e tutti a tavola col tributo social a Tito.
Polemiche? Pochissime, quasi assenti. “E’ stata una cosa commovente” scrivono in tanti. Qualcuno, però, ha fatto notare i provvedimenti del governo e l’invito di Stato centrale e Regione a rimanere in casa, con uscite consentite solo per motivi evidenti di urgenza. Ma a Meta sono tutti col sindaco e diversi cittadini segnalano che nessuno è uscito di casa e che ricevere un segno cristiano, una benedizione, è una ragione di necessità.
Un po’ come nella vicina Vico Equense dove la sera di Venerdì Santo, il primo cittadino Buonocore e quattro sacerdoti sono usciti in strada per la Via Crucis. “Ma non abbiamo commesso reati” la replica del sindaco di Vico Equense.