Aumentano le speranze sull’ efficacia del farmaco Remdesivir nel trattamento di malati gravi affetti da covid-19. Ma i dati – emersi da uno piccolissimo trial condotto negli Usa e in Europa su 53 pazienti gravi – vengono considerati ancora insufficienti per trarre conclusioni. I malati, tutti in condizioni serie, hanno ricevuto il farmaco della Gilead solo in base alle misure straordinarie per l’ uso ‘compassionevole’ dei medicinali. Si tratta di un antivirale studiato per Ebola che e’ stato tra i primi ad essere testati contro il Covid-19. Gli individui non erano cosi’ parte di uno studio controllato, disegnato cioe’ sul confronto degli effetti del farmaco vero e proprio con un prodotto puramente placebo.
I dati tuttavia sono significativi. Tutti i 53 pazienti analizzati hanno ricevuto Remdesivir per 10 giorni: dopo 18 giorni dall’ inizio dei trattamento, il 68% di loro, ossia 36, ha evidenziato miglioramenti importanti. Dei 30 malati attaccati a respiratori artificiali, ben 17 hanno potuto smetterne l’uso. Circa la meta’ dei 53 pazienti sono stati dimessi dagli ospedali, mentre il 13% sono morti. La piu’ alta percentuale di decessi e’ avvenuta tra chi era gia’ costretto al respiratore.’ “Non possiamo trarre conclusioni definitive da questi dati, ma le osservazioni raccolte in questo gruppo di pazienti aprono buone speranze”, ha osservato (in una nota diffusa dalla Gilead) l’autore del rapporto, Jonathan Grein, direttore del dipartimento di epidemiologia del prestigioso ‘Cedars-Sinai Medical Center’ di Los Angeles.