Torre del Greco. La rivolta è scoppiata all’improvviso, a poche ore dalla consegna delle buste paga ai netturbini incaricati della raccolta dei rifiuti ai tempi del Coronavirus. E proprio le somme in calce ai cedolini avrebbero convinto gli operatori ecologici della ditta Buttol – il colosso ambientale a cui è stato aggiudicato l’appalto milionario promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba – a rompere la «tregua» firmata al momento della partenza del servizio con il sistema «porta a porta» all’ombra del Vesuvio: «Lavoriamo in precarie condizioni di sicurezza e non ci vengono riconosciute né le ore di straordinario né le indennità di rischio», le ragioni alla base della protesta inscenata all’esterno del cantiere di viale Europa.
Il video virale sul web
I momenti clou dello stato di agitazione sono stati immortalati in un video diventato virale sul web e destinato a fare accendere ulteriormente i fari degli investigatori sul business Nu all’ombra del Vesuvio. Perché – insieme alle rimostranze per il mancato pagamento di parte dello stipendio – alcuni operatori ecologici non hanno risparmiato accuse shock al sindaco Giovanni Palomba, a un assessore della sua giunta e a un consigliere comunale di maggioranza. Parole pesanti come macigni su cui, inevitabilmente, potrebbero essere necessari ulteriori approfondimenti dell’autorità giudiziaria.
La risposta della ditta Nu
Netta la presa di posizione dei vertici della ditta Buttol, pronta a stigmatizzare l’atteggiamento di una parte del personale: «In merito alle agitazioni non proclamate e attuate dagli operatori di Torre del Greco – si legge in una nota diffusa dal colosso ambientale – si chiarisce che il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti è stato svolto regolarmente con la raccolta di multimateriale e frazione organica. Sorprendono le modalità adottate, attraverso una diretta sui social network e soltanto successivamente attraverso le organizzazioni sindacali di riferimento. Sul contenuto di tale video l’azienda si riserva di adire le vie legali e intraprendere eventuali provvedimenti disciplinari». Insomma, la vicenda sembra destinata a finire in un’aula di tribunale. Nel merito delle questioni sollevate dai lavoratori, poi, la ditta Buttol avrebbe avviato una serie di verifiche per individuare eventuali anomalie, puntando l’attenzione su una ventina di operatori che avrebbero collezionato diversi giorni di assenza ingiustificata. «L’azienda ha promosso, su richiesta delle organizzazioni sindacali di riferimento, un incontro in videoconferenza per venerdì alle ore 14 – confermano i vertici della società con sede legale a Sarno – Qualora dovessero essere riscontrati errori nella compilazione dei cedolini paga, l’azienda è pronta a porre rimedio. Va chiarito poi che, con un grande sforzo economico, sono stati garantiti gli stipendi prima delle festività pasquali, con una settimana di anticipo rispetto alle ordinarie modalità di pagamento, proprio per venire incontro ai lavoratori impegnati nel servizio Nu, nel pieno di un’emergenza sanitaria».
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