Non solo il danno perché senza turisti e clienti non possono lavorare e dunque percepire lo stipendio alla fine del mese. Ma anche la beffa, visto che per lo Stato non sono proprio “stagionali” e dunque restano tagliati fuori dai bonus economici da 600 e 300 euro riconosciuti da governo e Regione Campania. Motivo? Hanno contratti a termine di strutture annuali e non fanno parte della platea di lavoratori a cui il Cura Italia si rivolge per l’erogazione dei sostegni economici.
Sono oltre cento lavoratori dell’Hilton Sorrento Palace che diventano vittime delle storture di un sistema complesso che, ai tempi dell’emergenza coronavirus, rischia di stendere al tappeto delle famiglie già provate dalla sofferenza dettata dalla pandemia e dal mancato introito dei salari. La querelle è alle battute iniziali e vede in prima linea anche la famiglia Russo, proprietaria dell’apprezzato albergo di Sorrento che sta tentando di sbloccare la situazione per favorire l’arrivo di benefit ai propri lavoratori. Nel dettaglio, già da qualche anno, a livello contributivo è stata fatta una netta distinzione tra i lavoratori del turismo che hanno contratti a termine. Si tratta di una scrematura che si lega alle diversa tipologia di struttura. Un ulteriore “paletto” viene fissato tra chi è dipendente di un’attività che resta aperta anche in bassa stagione e chi invece lavora in una realtà che cala la serranda dopo l’estate. Ed è qui che entra in gioco la “vertenza” dei lavoratori dell’Hilton Sorrento Palace. Il codice che riconduce alla loro posizione e che viene inviato all’Inps non è tra quelli contemplati per lo sblocco dei bonus. «Il governo, con il decreto Cura Italia, si è “dimenticato” di noi e quasi sicuramente non percepiremo l’indennità Covid 19» dice uno dei dipendenti. «Inoltre il bonus regionale stanziato per i lavoratori stagionali del turismo seguirà gli stessi criteri di assegnazione» aggiunge Magalì Castellano, rappresentante sindacale di Filcams-Cgil che si sta occupando del caso. «C’è tanta preoccupazione tra i lavoratori – dichiara ancora l’esponente sindacale – In questo momento, si sta lavorando sinergicamente con la proprietà per investire della necessità di pensare anche a questa tipologia di dipendente tutti gli enti coinvolti. Comuni, Regione Campania, governo: urge assolutamente qualche modifica e intervento che possa tenere conto di questo centinaio di persone ormai silurate». E’ un vero e proprio dramma sociale ed economico. Perché il mancato riconoscimento dei fondi – all’incirca 900 euro tra bonus statale e quello regionale – si allarga a tanti altri lavoratori stagionali. «Prendiamo i bar, i ristoranti, un’innumerevole quantità di locali e attività che già messe al tappeto per gli effetti della pandemia, non possono aiutare i propri dipendenti che si trovano nella stessa identica condizione dei colleghi dell’Hilton. Bisogna correggere quel che è accaduto ampliando il bonus anche a questa categoria di lavoratori con contratti a termine». Insomma, la tensione è alle stelle. Della situazione dei lavoratori Hilton e di altre strutture anche alberghiere, se ne sta parlando all’interno della piattaforma programmatica allestita al Comune di Sorrento con in testa il sindaco Giuseppe Cuomo e gli altri rappresentanti delle categorie produttive. Ormai la convinzione diffusa è che sia letteralmente impossibile poter ripartire al cento per cento nel corso dei prossimi mesi. E dunque bisogna limitare i danni, anche in nome e per conto dell’eccellenza espressa nei servizi proprio dai lavoratori. Certo, si pensa a dover catturare nuove fette di mercato, tipo quello della clientela italiana, ma prima di ogni cosa ora bisogna puntare sul mantenimento economico degli stagionali, circa 10mila in penisola sorrentina.