«E’ un’iniziativa assolutamente apolitica e che non ambisce a fornire visibilità a tutte le aziende e a tutti gli attori in campo. Anche noi imprenditori abbiamo affanni in questo periodo e abbiamo deciso, senza il supporto di enti pubblici, di allestire una piattaforma solidale. Auspico che si fermino possibili speculazioni e strumentalizzazioni su un progetto che mira a garantire supporto a chi è in difficoltà».
L’amministratore delegato di Autolinee Torquato Tasso, Alfonso Ronca, dice la sua a proposito del banco alimentare di Sorrento attivato da sabato scorso al teatro comunale Sant’Antonino. Si tratta di un piano messo a punto per fronteggiare l’emergenza alimentare ed economica causata dal coronavirus. Il banco alimentare vede in campo la Fondazione Sorrento che, con altre realtà del territorio – tra cui, oltre l’azienda di Ronca, anche Alilauro Gruson, Supermercato Pollio srl, Federalberghi Penisola Sorrentina ed i Ristoratori Sorrentini – si è impegnata per garantire pacchi a chiunque ne abbia necessità. Certo, c’è qualche furbetto, ma in particolare pure sui social network fioccano commenti a proposito dell’origine dell’iniziativa. Motivo? Come fatto notare sui social, inizialmente il banco era stato denominato “Sorrento ci sta”, che sembrava richiamare – una coincidenza, assicurano gli organizzatori – il movimento civico fondato dall’ex assessore Mario Gargiulo e neo candidato sindaco alle future Comunali 2020. Poi questa espressione è stata rimossa anche per evitare di generare discussioni tanto che Milano già precisò che non c’è alcun intento politico. Nel frattempo, qualche sostenitore di Gargiulo non ha esitato a far capire che l’iniziativa avesse comunque un timbro esterno dell’ex assessore.
«Intendo assolutamente precisare ulteriormente che da parte mia e di altri attori in campo, comprendendo anche Alilauro Gruson, non c’è alcun secondo fine – sottolinea Ronca – Non abbiamo obiettivi politici, non siamo partner elettorali di chicchessia né il banco alimentare si presta a speculazioni di qualsiasi genia. Anche noi come operatori stiamo subendo gli effetti della pandemia e abbiamo centinaia di lavoratori in cig e in attesa dei bonus statali e regionali. Detto questo, mi dissocio completamente da qualsiasi tentativo in corso in rete e non solo di etichettare in qualche maniera l’iniziativa che è divenuta realtà esclusivamente con l’obiettivo di dare un punto di riferimento a quei cittadini particolarmente provati sotto il profilo sociale e finanziario il progetto. Come imprenditore, mi sono affiancato alla Fondazione Sorrento e come altri operatori, senza volerne ricavare pubblicità, ho dato il mio contributo fattivo e che è destinato a proseguire. Chi intende usare il banco alimentare per altri fini non avrà il mio sostegno. E stigmatizzo pesantemente certe cose che ho sentito dire in giro». A cosa si riferisce Ronca? «Al fatto che, oltre a tirare volate politiche, il sottoscritto e altri del banco intendano esibirsi e appuntarsi una medaglia in petto. Nulla di tutto questo. Siamo apolitici».