In tanti ribadiscono che «il diritto alla riservatezza va in secondo piano quando è in gioco la salute pubblica». E dunque sposano l’introduzione di Immuni. Ma una minoranza, forte e coesa, evidenzia numerose criticità. Tanto da dire chiaro e tondo che non userà l’app anti contagio. I protagonisti sono 16 sindaci della provincia di Napoli che, interpellati sul progetto del governo che mira a tracciare i possibili positivi da Covid e limitare i rischi di nuovi focolai, si confrontano su uno dei nodi principali verso la fase due. In quattro si dicono perplessi, uno è indeciso, mentre altri undici non hanno dubbi sull’ok a Immuni.
I contrari
Apre il fronte del “no” il sindaco di Meta, nonché consigliere della Città metropolitana di Napoli, Giuseppe Tito: «La privacy è sacrosanta e va rispettata. Non userò l’app. Le misure di distanziamento sociale e la rete intessuta tra protezione civile, Comuni e aziende sanitaria bastano, a mio avviso. A ciò bisogna accompagnare controlli serrati per evitare assembramenti». Contrario anche Antonio Diplomatico, primo cittadino di Boscoreale, che rimarca «le grosse difficoltà nell’accettare di condividere dati sensibili. Ci sono tanti problemi di natura anche legale e penso che non cederò all’app». Perentoria l’analisi del sindaco leghista di San Giuseppe Vesuviano, Vincenzo Catapano: «Non sostengo l’app e penso sia necessario provvedere a rispettare la privacy delle persone». Dello stesso avviso è l’avvocato Nino Giordano, fascia tricolore nel Comune di Lettere: «L’app non è utile e sono d’accordo con coloro che restano dell’avviso che sia prioritario difendere il diritto alla riservatezza dei cittadini». Indeciso invece il sindaco di Poggiomarino, Antonio Del Giudice: «Nutro qualche dubbio sull’applicabilità di questo sistema. Come faremo con gli anziani che non sanno usare gli smartphone?».
I favorevoli
Di tono opposto è l’opinione di Giovanni Palomba, sindaco di Torre del Greco: «L’app studiata dal governo serve a garantire maggiore sicurezza. Il discorso sulla privacy non mi appassiona, credo sia fondamentale tutelare la salute di tutti durante la fase 2». Concorda il primo cittadino di Sorrento, Giuseppe Cuomo: «La salute è un diritto sacrosanto e sono assolutamente a favore dell’introduzione dell’app Immuni». Da Gragnano, il primo cittadino Paolo Cimmino, un medico, evidenzia che «la sicurezza viene prima della privacy. E la sicurezza in questa fase si ottiene con la tutela salute». Precisa invece il sindaco di Santa Maria la Carità, Giosué D’Amora, «che sono a favore di Immuni a patto che resti gratuita e facoltativa». Apre a Immuni muovendo però delle critiche la fascia tricolore di Ercolano, Ciro Buonajuto: «Sono favorevole all’app, ma vorrei capire quale sia la funzione. Chi deve essere monitorato? Tutti? O coloro che sono in quarantena?». Francesco Ranieri, da Terzigno, alza la voce: «E’ importante tenere alta l’asticella sul tema della salute e della prevenzione, soprattutto in questo periodo dove l’attenzione rischia di allentarsi». Da Boscotrecase, il primo cittadino Pietro Carotenuto chiarisce che «seguo con grande attenzione il dibattito in corso sulla app in questione che da quanto leggo è stata avviata in via sperimentale su 100 utenti. La ritengo uno strumento molto importante sia in termini di prevenzione che di gestione dell’emergenza. Ci sono tanti aspetti che vanno ulteriormente approfonditi: penso a quello della visibilità dei dati degli utenti o ai luoghi di conservazione del server che sarà collocato all’interno di immobili di proprietà dello Stato». Il sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli, è un sostenitore di Immuni: «Tutto ciò che può servire per tracciare contagi è fondamentale». Idem Andrea Buonocore, primo cittadino di Vico Equense: «Quando si parla di salute non devono esistere troppi freni». Pro Immuni è, da Castellammare di Stabia, la fascia tricolore Gaetano Cimmino: «L’app Immuni è un metodo valido per arginare una seconda ondata del contagio e dovrà essere resa obbligatoria per tracciare le persone e garantire la tutela della salute dei cittadini». Vincenzo Ascione, sindaco di Torre Annunziata, spiega: «Sono d’accordo all’app se diventa un mezzo per consentire la ripresa di più attività possibili». Luca Capasso, sindaco di Ottaviano, auspica l’uso di Immuni e «tamponi a tappeto».