«La natura senza l’uomo è resuscitata. Ma se non agiamo di conseguenza tutto tornerà come prima. Anzi, peggio». Il lockdown sta facendo respirare l’ambiente. Una rinascita. «Spero che si colgano i segnali» ammonisce Claudio d’Esposito, presidente Wwf Terre del Tirreno. Che invoca una nuova strategia nella fase 2.
Quali misure bisogna adottare per mantenere questo stato di riscatto ambientale?
«Bisogna capire che senza l’uomo e senza le sue attività moleste come rumori, traffico, inquinamento e caccia, la natura si sta rigenerando. Si sono visti delfini a Sorrento, capodogli ad Amalfi, anatre al Miglio Blu a Massa Lubrense, corvi imperiali e rapaci fotografati dalle finestre, l’aria è respirabile, il Sarno migliora. Se smettessimo di essere distruttivi avremmo il ritorno di molte specie. E’ una delle lezioni da imparare ma non facciamoci illusioni: l’uomo non si è redento, è solo in quarantena forzata. Il calo dell’inquinamento atmosferico è effetto dello stand by della società e dell’economia. Ma questo è il modo meno sostenibile per contrastare l’inquinamento, nonché il meno durevole. Appena la ruota dell’economia ricomincerà a girare tutto tornerà come prima o peggio di prima. Non devono essere i disastri a regalarci un pianeta più sicuro. Un mondo migliore dobbiamo costruirlo con scelte globali e coordinate».
E’ l’ultima occasione per salvare l’ambiente?
«Abbiamo sentito qualcuno dei nostri politici accennare a una conversione delle fabbriche, a una riduzione del traffico a benzina, alla chiusura di allevamenti intensivi, al blocco degli incentivi all’energia da biomassa, alla protezione dei cittadini dall’inquinamento che li sta uccidendo, per avviare misure utili a ripulire l’aria? È arrivato il momento di invertire la rotta. La “normalità” è il problema da risolvere: con un diverso modello di pensare la vita, di rispetto e tutela degli ecosistemi. Esiste il grande rischio del “dopo crisi” che le bellissime immagini di natura che stiamo vedendo siano considerate dai più solamente un “sogno”, dal quale una volta risvegliati ci distaccheremo considerandolo irrealizzabile: un’utopia? La natura è uscita dalla “quarantena” a cui l’abbiamo sottoposta. Oltre all’aria tornata respirabile per il blocco dei trasporti e delle attività e all’osservazione di animali che invadono i confini del mondo di cemento, c’è un’altra cosa di cui ne avevamo perso la memoria: il silenzio. Gli animali c’erano prima e ci sono anche adesso, ma sono divenuti meno timorosi e si avventurano in nuovi spazi. Purtroppo però c’è chi sta approfittando del lockdown per continuare a distruggere la natura. Al Wwf abbiamo avuto segnalazioni di abusi, tagli di alberi e scempi messi in atto impunemente. Perché chi deve tagliare alberi, appiccare incendi, bracconare, scaricare rifiuti o edificare abusivamente non si fa scrupoli a non restare a casa».
In penisola sorrentina si pensa di istituire una consulta per l’ambiente.
«Buona idea ma bisogna vedere chi avrà il coraggio di agire. Si fa presto a dire vogliamo il mare pulito e ad aggregarsi in gruppi, social e pagine ma quando qualcuno inquina, chi ha la volontà di denunciare? Si sa che il traffico inquina l’aria e rende invivibile il territorio. Ma chi avrà il coraggio di fermare lo scempio dei giardini, bloccare Boxlandia o ridurre le strisce blu per allargare marciapiedi e piantare alberi? Non abbiamo tempo. Andiamo a piedi e in bicicletta se possibile, usiamo mezzi pubblici, risparmiamo energia, piantiamo alberi, beviamo acqua dal rubinetto, spendiamo di meno: viviamo in modo moderato».