La ripresa del turismo internazionale è destinata a essere avviata probabilmente soltanto tra settembre e ottobre, e in maniera lenta. Tant’è che, a ridosso delle vacanze estive, diventa utopistico ipotizzare nuove prenotazioni dopo le migliaia di disdette cominciate tra febbraio e marzo. Una situazione che s’è presentata in tutta la sua crudeltà non soltanto in Italia, ma pure in Europa e nel mondo, complice la diffusione del Covid-19. Da qui l’esigenza di studiare nuovi percorsi da intraprendere quanto prima, magari con l’aiuto delle istituzioni per esaminare nuove azioni di marketing. Così le associazioni di Pompei hanno deciso di promuovere una piattaforma digitale made in Campania, stile booking, per provare a risalire la voragine provocata dalla crisi. Si tratta di un sito che raccoglierebbe tutte le strutture ricettive di Napoli e provincia che potrebbe assicurare quantomeno una ripresa del turismo regionale. E’ su questo punto che si trovano d’accordo tutte le imprese della città degli Scavi, a partire dalle associazioni di Federalberghi e Apabb, in prima linea per la tutela delle proprie attività locali.
Un progetto sintetizzato nell’ennesima lettera inviata al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, all’assessore al turismo, Corrado Matera, e al presidente dei Distretti Turistici, Vincenzo Marrazzo. Archiviato l’entusiasmo legato al coinvolgimento delle associazioni di categoria nella proposizione di possibili soluzioni alle numerose problematiche che hanno colpito il settore turistico extralberghiero dall’emergenza sanitaria, voluto appunto dalla Regione, i vertici delle imprese di Pompei chiedono risposte concrete. Nel documento s’invocano «nuove azioni per la ripartenza del settore» e una «accelerata per la creazione di una campagna promozionale della Regione con strumenti di marketing digitali». L’obiettivo è ottenere un sito internet aggregatore di tutta l’offerta ricettiva regionale, capace di costituire una valida alternativa ai colossi delle prenotazioni online, come booking o expedia per citarne qualcuno. «E’ fondamentale – scrivono gli imprenditori di Pompei – creare un circuito turistico interno alla Regione, spingendo le vacanze dei campani nella loro amata terra. Pensiamo ad esempio a dei Campaniabond, dei buoni spesa da usufruire dai campani in Campania». E proprio recentemente, per scongiurare nuovi rischi, era stata invocata l’istituzione di un organo di controllo per contrastare il fenomeno dell’abusivismo e della corsa al ribasso delle tariffe di vendita dei pernottamenti.
«Facciamo appello alla sensibilità della Regione per riprenderci, considerando che l’economia cittadina dipende per larga parte dal settore turistico e dal suo indotto che oggi si trova in ginocchio – concludono -. Un simile provvedimento sarebbe indispensabile per centinaia di imprenditori attivi a Pompei e non solo. Peraltro sarebbe necessaria anche l’adozione di misure di sostegno per i titolari di strutture extralberghiere, che non sono rientrati nel decreto, per i mancati redditi derivanti all’accoglienza e per le spese vive per canoni di locazione, utenze e tasse».