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Matrimoni saltati: «10mila disdette, bruciati 300 milioni». Settore al collasso dal vesuviano alla penisola sorrentina
CRONACA
1 maggio 2020
Matrimoni saltati: «10mila disdette, bruciati 300 milioni». Settore al collasso dal vesuviano alla penisola sorrentina
Tiziano Valle

L’abito da sposa resterà riposto in armadio, le fedi nuziali custodite in una cassaforte, le bomboniere in uno scatolone in un angolo della casa. «Ogni giorno arrivano dieci disdette per le cerimonie», sussurra il titolare di un ristorante che lavora tanto con i matrimoni e quest’anno rischia di lasciare chiusa la sua struttura. Il settore del wedding ha subito un duro colpo a causa dell’emergenza sanitaria e rischia di bruciare migliaia di posti di lavoro in provincia di Napoli. Secondo uno studio di Facile.it, in Italia sono oltre un milione le persone che hanno già annullato cerimonie. In provincia di Napoli secondo le prime stime (c’è ancora qualcuno che spera per l’estate) saranno circa 10mila gli eventi annullati tra maggio e luglio. Secondo la wedding planner Vittoria De Pascale mediamente ogni cerimonia genera consumi «per circa 25-30mila euro».

Oltre al ricevimento che impiega personale di cucina e sala e assorbe gran parte di questa spesa c’è un indotto enorme: le attività che confezionano le bomboniere, i fiorai, i fotografi, le tipografie che stampano le partecipazioni, i musicisti di piano-bar, le aziende che noleggiano auto, gli animatori che intrattengono i bambini durante i festeggiamenti e tanto altro ancora. Ad oggi sono state cancellate quasi tutte le cerimonie fino a luglio, qualcuno comincia a rinviare anche le date di agosto e senza disposizioni chiare su come poter svolgere l’accoglienza e il servizio si arriverà allo stop agli eventi anche per i mesi di settembre e ottobre. «Purtroppo abbiamo già registrato 200 cerimonie disdette e rinviate al prossimo anno», spiegano i titolari di Palazzo Rosenthal, struttura ricettiva di Boscotrecase tra le più rinomate dell’area vesuviana.

E il discorso non cambia se ci si sposta nella celebre Villa Signorini di Ercolano «ad aprile e maggio non ci sono stati eventi – conferma Corrado Sorbo, general manager della struttura e vicepresidente di Federalberghi Costa del Vesuvio che aggiunge – La metà dei nostri clienti sono turisti stranieri che alla luce delle regole del lockdown nella Fase 2 non potranno raggiungerci». Una crisi di settore che riguarda anche la penisola sorrentina, i numeri sono eloquenti: nel 2020 c’erano le prenotazioni di 370 turisti che ave- vano deciso di sposarsi a Sorrento, principalmente al Chiostro San Francesco. Tra questi, ben 300 coppie di inglesi.

Le prenotazioni sono state quasi tutte annullate e il Comune ha perso un introito di circa 300mila euro. Una mazzata anche per Villa Fondi a Piano di Sorrento, dove le prenotazioni per il 2020 sono state 200. Anche nel Castello Medioevale di Castellammare di Stabia c’erano 70 prenotazioni. Sono tutte già state cancellate. Molti hanno deciso di rinviare all’anno prossimo, ma gran parte dei locali avevano già prenotazioni e si sta creando un accavallamento di date difficile da gestire per non perdere clienti. La speranza per molti è quella di ripartire in autunno: «Le uniche a non essere state ancora cancellate sono le cerimonie programmate ad ottobre – spiegano i titolari di Palazzo Rosenthal – Siamo fiduciosi e aspettiamo le direttive del Governo, purtroppo c’è amarezza per coloro che dovevano coronare il sogno di una vita ed oggi si trovano a rinviare di un anno, ma siamo positivi». Il rischio più grande – se non dovesse diventare di moda il matrimonio d’inverno – è quello di stare fermi per un anno e mezzo. E nel frattempo bisognerà garantire il sostegno a migliaia di lavoratori, in particolare stagionali, che difficilmente potranno tornare al lavoro prima dell’autunno. Una crisi economica che fa ombra all’aspetto sentimentale di migliaia di coppie che non aspettano altro che coronare il loro sogno d’amore e pronunciarsi il fatidico “sì”.

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