Con il “Milleproroghe” pubblicato in gazzetta ufficiale il 31 dicembre 2019 è stato previsto il Commissariamento del G.S.E., società pubblica interamente partecipata dal Mef, che ha tra i suoi compiti principali quello di gestire i 14 miliardi di incentivi delle rinnovabili. La norma prevede la durata in carica del Commissario sino all’approvazione del bilancio 2020 (quindi orientativamente fino a maggio 2021) e che ad esso spettino tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione della società. Questo provvedimento straordinario e d’urgenza, nasce a seguito di forti contrasti all’interno della società, sorti all’indomani del caso della nomina, giudicata illegittima dalla Corte dei Conti, di alcuni dirigenti messi al vertice della macchina del GSE e della polemica sui certificati bianchi irregolari. Se da un lato erano stati, infatti, gli stessi funzionari del GSE a scoprirne e denunciarne un enorme numero, dall’altro i medesimi furono accusati di aver fatto solo controlli cartolari e di aver cambiato le regole del gioco in corso d’opera, modificando i protocolli iniziali di controllo, introducendone di nuovi e chiedendone il rispetto retroattivo. Il risultato è stato il blocco di ogni attività in merito, la cessazione delle erogazioni, la richiesta di restituzione di quanto erogato in precedenza alle Esco (Energy Service Company), alle aziende e alle associazioni sottostanti, con probabili futuri contenziosi di natura civile e penale. Il Commissario ed il Vicecommissario avrebbero dovuto essere nominati entro il 29 febbraio 2020 per porre termine alla lotta intestina fra presidente e amministratore delegato, e tuttavia la norma è nel cassetto e da tempo non esitata. In questo momento di incertezza economica – anche in seguito alle gravi conseguenze derivanti dalla pandemia da Covid-19 e agli ultimi provvedimenti introdotti in materia dal D.L. n. 34 dei giorni scorsi – diventa centrale la nomina dei suddetti vertici, al fine di tentare la rimozione dal gravissimo stallo nel quale versa il GSE e di scongiurare il rischio di non centrare il raggiungimento degli obiettivi strategici per l’intero sistema energetico del Paese. Meritocrazia Italia, confidando nel senso di responsabilità delle istituzioni, auspica: • che il Governo provveda alla nomina immediata dei vertici dell’Azienda, allo scopo di superare l’attuale fase di stasi; • che, a loro volta, con autorevolezza e lungimiranza quest’ultimi possano permettere ai lavoratori e a tutti gli operatori del settore di procedere secondo linee guida chiare ed opportune, che portino alla riduzione dei disservizi e al raggiungimento degli obiettivi programmati; • che sia posta attenzione ai requisiti di probità e competenza del soggetto che sarà individuato per ricoprire questo delicato incarico, necessitando un profilo di alta qualificazione e di adeguata esperienza.
ULTIM’ORA
1 maggio 2020
Meritocrazia Italia: urge nomina vertici Gse