Torre del Greco. Sono stati gli ultimi a firmare il documento voluto dalla maggioranza di palazzo Baronale per impegnare – in vista dell’approvazione del bilancio – il sindaco Giovanni Palomba «a istituire un fondo di solidarietà comunale per finanziare misure di sostegno al reddito ai cittadini in grave stato di disagio economico a causa del Covid-19». Ma la mossa a sorpresa di Iolanda Mennella – la «ballerina» del municipio, pronta a salire e a scendere dalla carovana del buongoverno con improvvise piroette politiche – e del suo partner-dissidente Carmine Gentile rischia di scatenare nuove fibrillazioni all’interno della coalizione guidata dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio. Perché, dietro il «segnale di distensione» lanciato dalla coppia di malpancisti, ci sarebbe la volontà di strappare una poltrona in giunta. Da destinare a Felice Gaglione, l’ex capo dell’assise pronto a rassegnare – a metà novembre del 2019 – le dimissioni da consigliere comunale «per evitare di passare un guaio».
Il ritorno in Comune
Una «paura» passata con il trascorrere dei mesi, considerato come il funzionario dell’Asl Napoli 3 Sud abbia ripreso – proprio in un periodo in cui le uscite dovrebbero essere limitate e giustificate – a frequentare, senza particolari titoli, le stanze al primo piano di palazzo Baronale. Un’abitudine evidentemente ereditata dal «vecchio maestro» Donato Capone – in passato ugualmente costretto alle dimissioni e poi avvistato in varie occasioni a ridosso degli uffici del complesso La Salle – e capace di fare storcere il naso a diversi esponenti di maggioranza. A cui sono bastati due rapidi sondaggi per accertare le ragioni del «ritorno» di mister 1.400 voti (partner elettorale proprio della debuttante Iolanda Mennella) a palazzo Baronale: «Non voleva passare guai – ricordano alcuni fedelissimi di Giovanni Palomba – ma ora punta a una poltrona in giunta». Peraltro, secondo i rumors del Comune, neanche come «semplice» assessore bensì direttamente con i «galloni» da vice-sindaco.
Il muro della coalizione
L’ipotesi, al momento, sembra da fanta-politica. D’altronde, nessuno aveva chiesto a Iolanda Mennella – pure presente all’ultima riunione di maggioranza in vista della seduta del 12 maggio sul bilancio – e a Carmine Gentile, il politico del «sindaco si sta zitto» urlato in consiglio comunale per invocare le dimissioni di Giovanni Palomba, la firma sotto al documento condiviso dalla maggioranza. «L’ordine del giorno era nella stanza del presidente del consiglio comunale Antonio Spierto – raccontano le «voci di dentro» della coalizione – e le ultime firme sono state aggiunte in extremis. Nessuno aveva chiesto nulla». Come a dire: erano fuori, restano fuori.
Il rimpasto in giunta
La fuga in avanti della «strana coppia» teleguidata da Felice Gaglione, in ogni caso, rischia di accelerare la corsa al rimpasto in giunta. Non è un mistero come il sindaco stia valutando qualche avvicendamento – a partire dall’addio all’impalpabile Elene Ciavolino e allo «straniero» Raffaele Arvonio, delegato-fantasma alla Nu – e l’imprevisto colpo di scena potrebbe complicare le ambizioni di qualche fedelissimo fino a oggi relegato in panchina.
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