Il turismo in penisola sorrentina con i suoi diecimila stagionali è ko. E nessuno, dal governo alla Regione, ha varato linee guida per ripartire. C’è solo un’informativa dell’Oms. E non è un caso che finora non sia stata fissata una data di ritorno all’attività. Tutti muti su come accogliere turisti, gestire clienti, preservando la salute di ospiti e dipendenti. «Speriamo che si sblocchi qualcosa» le parole dell’altro giorno di Gino Acampora, patron di Acampora travel. Il sistema ingolfato procura danni. L’unica mossa sporadica e mediocre, anche stando ai commenti forniti dalle agenzie di viaggio, è il bonus vacanze. E allora, a questo punto, sono gli imprenditori a chiamare la politica.
Federalberghi, Confindustria alberghi e Assohotel hanno elaborato un protocollo nazionale. Si chiama “Accoglienza sicura” che in 29 pagine racchiude regole proposte a governo e Regione per prevenire la diffusione del Covid 19 nelle strutture. E’ un lavoro redatto con la supervisione del professore Pierluigi Viale del dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche dell’università di Bologna, esperti del Policlinico di Sant’Orsola e professionisti di unità operative malattie infettive. Un diktat viene rilanciato nel piano: evitare di stringere la mano al cliente. Non è sgarbo, ma è necessario. Un cambiamento rigido ai tempi del virus. Nel dossier c’è di tutto. Come si farà ricevimento? Con differenti percorsi di entrata e uscita, niente strette di mano, guanti se necessari e mascherine per chi non riesce a contenere il distanziamento sociale. Gli ospiti prima dell’arrivo devono inviare moduli e documenti per check in. In caso di prenotazioni di gruppi e famiglie solo una persona dovrà occuparsi del contatto con la reception a cui saranno consegnate le chiavi delle stanze da pulire e sostituire a ogni cambio dell’ospite. I clienti potranno chiedere che gli addetti alle pulizie non facciano ingresso in camera. Ascensori: pulsantiere pulite frequentemente e possibilità di utilizzo a più persone solo se dello stesso nucleo familiare, sennò serve la mascherina. Nelle postazioni di lavoro frequente areazione. Vanno individuati percorsi esclusivi per fornitori e appaltatori, oltre che per il personale.
Per prevenzione, pulizia di camere e ambienti prevista disponibilità di kit protettivi per coloro che presentano sintomi. Altre indicazioni: evitare appendiabiti comuni, dispenser di gel negli spazi comuni, addetti alla pulizia di camere e corridoi con mascherina, guanti e cuffie, utilizzo di prodotti igienizzanti, materiale di pulizia monouso, cestini di rifiuti a pedale, sanificazione periodica dei locali. Per servire cibo e bevande il protocollo ipotizza tavoli con distanziamento tra commensali di almeno un metro eccetto se parenti, obbligo per gli addetti di indossare mascherina, tovaglie da cambiare a ogni cambio di ospite, potenziamenot del servizio al tavolo, no al buffet se non è possibile distanziamento, pinze e posate da cambiare spesso, piatti e bicchieri da disinfettare in lavastoviglie con gli oggetti non utilizzati, per servizi in camera obbligatori vassoi e carrelli con copertura degli alimenti, nelle cucine tutti devono usare mascherine e guanti. Il ritornello è sempre lo stesso: evitare di dare la mano al cliente.