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La camorra torna a sparare a Torre Annunziata. Vittima dell’agguato è il marito di Teresa Gionta, la figlia del capoclan Valentino. L’uomo, Giuseppe Carpentieri di 50 anni, è finito nel mirino dei sicari mentre era sul terrazzo, i killer erano appostati sul tetto di un edificio accanto. La vittima, ferita alla gamba e all’inguine, è stata trasportata dai familiari all’ospedale di Boscotrecase, quindi un’ambulanza lo ha trasferito aòl Maresca di Torre del Greco dove è stato predisposto un intervento chirurgico urgente.
Giuseppe Carpentieri, figura di spicco del clan di via Bertone, era appena stato scarcerato dopo 27 anni. Era stato condannato a 30 anni di carcere per omicidio. Nel 1993 l’uomo originario di San Giuseppe Vesuviano fu accusato di aver partecipato al duplice delitto costato la vita ad Alfredo Nasti e Ciro Fraschetta. Per questa vicenda Carpentieri è stato condannato, in via definitiva, a 30 anni di reclusione. Pena alla quale si somma un’altra stangata: la condanna per associazione mafiosa legata all’inchiesta sul “Codice Gionta”, il sistema di messaggi cifrati dal carcere usato dai boss dei Valentini per impartire ordini agli affiliati liberi.
Carpentieri, nonostante non faccia parte della dinastia dei Gionta, è comunque ritenuto una figura apicale dell’organizzazione. Un uomo potente al punto da essere considerato un riferimento per gli affiliati liberi. Un dato, quest’ultimo, ribadito proprio dall’inchiesta condotta dall’Antimafia sui messaggi cifrati inviati dal carcere. Nei colloqui con sua moglie Carpentieri, secondo le accuse, avrebbe più volte manifestato la sua volontà di ricoprire un ruolo di vertice all’interno dell’organizzazione travolta da arresti e condanne.