Un cancelliere in servizio nell’Ufficio del giudice di pace di Marigliano, 10 avvocati e un ‘factotum’, ex dipendente dello stesso Comune, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e dai carabinieri del Comando Anti-falsificazione Monetaria di Roma nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Nola. L’inchiesta ha consentito di fare luce una costante e consolidata gestione illecita degli affari penali nell’Ufficio del Giudice di Pace di Marigliano anche attraverso la corruzione.
Emesse in tutto 15 misure cautelari: un arresto in carcere per il cancelliere, arresti domiciliari per 10 avvocati e per il ‘factotum’, e 3 sospensioni dall’esercizio della professione per la durata di un anno per altri 3 legali. Per gli inquirenti, in cambio di ‘regalie’ (anche un costoso oggetto d’oro) il cancelliere, che si occupava delle iscrizioni a ruolo, piegava le sue funzioni alle esigenze di suoi amici avvocati i quali, con la sua complicità, riuscivano ad ottenere fascicoli di cui erano patrocinatori al giudice di pace loro più gradito.
Fascicoli distrutti e altri completamente falsificati, inserendo come parti processuali persone decedute o inesistenti: è emerso anche questo dall’indagine dei carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e dei carabinieri del comando anti-falsificazione monetaria di Roma che, coordinati dalla procura di Nola. L’alterazione del criterio di assegnazione dei fascicoli ai vari giudice di pace di Marigliano avveniva, secondo gli investigatori, anche mediante posticipazione delle iscrizioni a ruolo rispetto alla data di presentazione degli avvocati.