Caroselli, brindisi, fumogeni e canti. Il delirio calcistico di Napoli, esploso dopo la lotteria dei rigori dell’Olimpico che ha regalato agli azzurri di Gattuso la sesta coppa Italia della storia partenopea, diventa un caso politico. E ovviemente elettorale. Il primo commento duro porta la firma di Matteo Salvini, leader della Lega, che non perde l’occasione per attaccare il governatore Vincenzo De Luca.
«Di fronte ai festeggiamenti di Napoli di ieri mi chiedo dov’era De Luca. Sono contento per Gattuso e per Napoli ma qualcosa non ha funzionato. Hanno rotto le scatole per me e i miei selfie, e ieri c’era qualche migliaio di tifosi. I dati ci dicono che i casi sono in calo ma questo non vuol dire che si cala la guardia. Se i teatri, i cinema riaprono una follia che le scuole non lo facciano. Il ministro dovrebbe chiedere scusa. Fosse per me darei qualche elemento di libertà».
A Salvini ha risposto indirettamente il sindaco Luigi de Magistris. «Ieri sera ha vinto il contagio della felicità», ha detto ai microfoni di La7. Poi è arrivato il commento di Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), intervistato durante la trasmissione Agorà su Rai 3, che ha definito i tifosi scesi in piazza: «Sciagurati».
Ha detto: «In questo momento non ce lo possiamo permettere, per fortuna è accaduto a Napoli, dove governatore e sindaco hanno messo in atto misure rigide e l’incidenza del virus è più bassa che altrove. Fa male vedere queste immagini. Ricordo quanto ha contato la partita dell’Atalanta all’inizio dell’epidemia in Lombardia nella diffusione dei contagi. Non vorrei che si ripetesse proprio ora, che il Comitato Tecnico Scientifico ha cercato di accogliere le proposte del Figc per non limitare del tutto il gioco del calcio, come da scienza e coscienza medica sarebbe suggerito».