Tonino Scala “Cinzia cantava le sue canzoni e si scriveva i testi sul diario per sentirli veri…” Ascolto alla radio questa canzone e la sento mia. Vero, non mi chiamo Piero, non ho mai avuto nella vita una Cinzia. Sì, due mie cugine con le quali son cresciuto, alle quali son molto legato, hanno questo nome, ma… è un’altra storia. Una storia d’amore e di passione per la musica che ti gira intorno… quella che non ha futuro, quella musica che gira intorno a noi che abbiamo nella testa un maledetto muro. Non sono stato nemmeno al concerto di Bob Marley a Milano, al San Siro in quel lontano 1980: il 27 giugno. Fu un concerto come dire…totale. Gente accalcata, accaldata, eccitata venuta da Palermo, da Bari, da Napoli, Roma. La musica, racconta chi c’è stato, non si sentiva benissimo, ma il clima era stupendo, una grande energia si sprigionò nella città della Madunina. Come in tutti i concerti l’erba, anche se non la fumi, ti riempie lo stesso, non solo i polmoni! Chissà perché ogni qualvolta immagino quel concerto, penso ad uno stadio a forma di canna, col fumo che esce come per le ciminiere di quel pezzo di triangolo industriale. Eppure il Meazza lo conosco bene, ma conosco bene anche i concerti! Ero troppo piccolo nel 1980, anche se l’ho vissuto quel grande evento nei ricordi. Nei racconti di chi c’è stato per vero o per finta, ma poco conta quel concerto l’ho visto con la forza di quelle “centomila fiammelle” dove la musica correva sulla pelle di una generazione che sognava la Giamaica in quella Milano a 41 all’ombra con palme immense in strade vuote. Quegli idranti li ho sentiti sulla mia pelle tante volte, troppe volte, così come il veleno di Cinzia, i suoi genitori che non accettano la storia con Piero e i suoi capelli serpenti neri di medusa Marley.”…e lo stadio era pieno…” Venditti continua a cantare Piero e Cinzia una canzone che racconta una storia vera quella di Piero un giovane meccanico di Roma, assomigliava a Marley. Aveva i capelli dei rasta, fumava marijuana. Venditti lo conobbe la mattina dopo il concerto, gli chiese un passaggio in macchina, al casello dell’autostrada e nel viaggio fino a Roma gli raccontò di Cinzia. Erano arrivati insieme a Milano, per Marley, per il concerto, ma una volta a San Siro lei si era dileguata nella folla, lasciandolo in lacrime. Venditti ci mise 4 anni per scrivere questa canzone che uscì nel 1984 nell’Album “Cuore”. Due anni dopo l’uscita di quel pezzo estiva che rievoca un evento che mette dentro tutta l’atmosfera dei concerti che ognuno di noi ha vissuto nella propria vita, l’Antonello nazionale rivide Piero e seppe che grazie a quella canzone Cinzia aveva deciso di tornare con lui. Lessi questa storia su un giornale tantissimi anni fa e mi è rimasta impressa. “…partirono insieme, destinazione san Siro con tutto quello che avevano in tasca, un indirizzo sicuro…e lo stadio era pieno…” Quante volte son partito da casa senza soldi, vero non era in arrivo un figlio come per la Cinzia di Venditti. Scappato per conquistarmi, come tutti i giovani, la libertà che cercavamo nelle canzoni. Quanti amori consumati in un’estate che passava in fretta, troppo in fretta, ma che ritorna attraverso le canzoni come questa di Cinzia e Piero. Stasera mi sento come loro con un indirizzo sicuro a scrivere i testi sul diario elle emozioni per sentirli veri. Canta Vendetti, canta in questa sera di inizio estate, ricca di centomila fiammelle dove la musica corre come un filo su tutta la mia pelle. Sono passati 40 anni da quel 27 giugno 1980, giorno che segnò l’arrivo in Italia, per la prima volta, di Bob Marley. Uno show attesissimo da tutto il pubblico italiano che rispose alla grande al richiamo del re del reggae. Allo stadio San Siro giunsero oltre centomila persone per quello che è un concerto che rimarrà per sempre nella storia. Infatti, il live di Bob Marley a Milano non solo è il concerto con più affluenza di pubblico nella storia di tutti i concerti di Marley, ma segnò anche la sua prima volta assoluta in Italia, bissata il giorno dopo dal concerto di Torino, seconda e ultima data italiana dell’Uprising tour che portò Bob e gli Wailers in giro per l’Europa a presentare l’omonimo disco. Inoltre, quello del re del reggae fu il primissimo concerto ospitato dallo stadio San Siro. Nel ricordare quell’evento mi ritorna in mente altro concerto in villa comunale su un tavolato costruito a Castellammare dei the Wailers, un omaggio a Bob Marley, senza Peter Tosh morto nel 1987, che incantò il pubblico stabiese in una calda estate del 1996.
M|MHZ
27 giugno 2020
Bob Marley, Milano 27 giugno: un racconto lungo quarant’anni