Il fronte scuola, già alle prese con i protocolli di sicurezza e le linee guida per prevenire il contagio, a settembre sarà alle prese anche col problema atavico delle cattedre scoperte e dei supplenti. L’allarme lo lanciano i sindacati, in particolare la Cisl che parla “di 85.150 cattedre vacanti liberate negli anni dai pensionamenti”. Un numero che “potrebbe creare problemi all’avvio dell’anno scolastico a settembre” e al quale, “al Nord, ovvero nelle aree più colpite dal covid”, si aggiunge la ricerca di supplenti. Insomma, “la cura della ‘supplentite’ tanto osannata da diversi anni continua a non trovare soluzioni e si parla di una base, anche per il prossimo anno, di 200mila incarichi annuali”, spiega la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi. Sul versante spazi tocca alla sottosegretaria all’Istruzione, Anna Ascani, fornire cifre: “abbiamo già censito 3000 edifici scolastici in sicurezza, non utilizzati” da destinare ad aule alternative.
Anche perche, spiega Ascani, “il 20% degli Istituti superiori delle grandi città presenta criticità” logistiche per consentire il distanziamento. Tornando alle cattedre i dati parlano di un vero record negativo (lo scorso anno erano 64.149) che, mette da subito in chiaro la Cisl, non è imputabile all’attuale ministra all’Istruzione Lucia Azzolina ma frutto “di un’impostazione politica che non ha individuato un processo di reclutamento adeguato”. La soluzione? “Assunzioni immediate”, spiega il sindacato. “Non si può procedere solo per concorsi – spiega ancora Maddalena Gissi – come è stato fatto negli ultimi 4 anni, ma è necessaria una procedura di reclutamento e stabilizzazione come avviene nella Pa e in tutti contesti lavorativi come chiede la Corte di Giustizia europea”. E la ministra Azzolina, che ieri dopo la diffusione dei dati sulla mobilità (oltre il 55% delle domande accolte e di 8.000 prof che si avvicineranno a casa) aveva promesso “assunzioni” oggi è tornata sul tema precisando che “il ministero è già al lavoro per far partire i concorsi”.
Dati alla mano le cattedre scoperte dopo la mobilità sono soprattutto alle superiori e sul sostegno di ogni ordine e grado “dove c’è una riduzione del 20% dei posti disponibili per le assunzioni pur in presenza di personale specializzato”, spiega la Cisl: 31.974 di cui 4.343 relative al sostegno. Alle scuole medie i posti vacanti sono 29.136 (9004 sul sostegno), alla primaria 18.431 (di cui 7.126 posti di sostegno) e all’infanzia 5.609 (1.368 sul sostegno). Secondo Maddalena Gissi “è l’effetto di una pianificazione insostenibile da parte del Ministero in questi ultimi 4 anni perché, come abbiamo più volte ribadito, le procedure assunzionali non hanno garantito la stabilizzazione di personale precario già in servizio da anni.
Difatti anche per le assunzioni su quota 100 l’assenza di candidati a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento e da concorso ha reso impossibile la copertura di tutti i 4.500 posti autorizzati dal Mef riducendo di più di mille unità le assunzioni programmate”. Per Gissi dunque “la scuola, come avviene per il pubblico impiego, deve individuare delle formule di reclutamento che tengano conto dei futuri concorsi ma anche delle decine di migliaia di domande di pensione, evitando di lasciare a centinaia di migliaia di supplenti la gestione dell’attività didattica ordinaria”.