Studio Professionale Fiorentini in sinergia con un comitato scientifico di tecnici del diritto tributario uniscono le forze e propongono a Giuseppe Conte e a Ernesto Maria Ruffini l’idea dell’ammortizzatore sociale per le cartelle esattoriali del periodo Covid 19
Partendo dall’opportuna e oggettiva considerazione che sarebbe impossibile far ricominciare la riscossione delle cartelle esattoriali a settembre, quando la stragrande maggioranza dei contribuenti non avrà le fonti necessarie per poter ripianare i propri debiti scaduti, il gruppo di esperti, rappresentato da Ezio Stellato e Daniele D’Ambrosio, ha studiato una soluzione da proporre al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, in forma di emendamento. La proposta di emendamento si traduce in un ammortizzatore sociale e, nella pratica, prevede che tutte le cartelle (circa 22 milioni di ruoli da notificare) siano notificate già in forma dilazionata, secondo i principi dell’ex art.19 D.P.R 602/73, con la particolarità che l’ottenimento della dilazione a 72 rate sia già inclusa di default, senza presentare alcuna documentazione. Solo per i casi “più gravi” potrebbe essere prevista la domanda canonica a 120 rate, allegando la documentazione contabile richiesta. Dunque il debito del periodo Covid verrebbe catalogato come un debito che non risente delle attuali normative vigenti nel D.P.R 602/73; avrebbe una sua autonomia, presentandolo già dilazionato in un piano finanziario ripartito in 6 anni, con una clausola straordinaria che non risentirebbe dei pregressi debiti scaduti, quindi fruibile da tutti i contribuenti, a prescindere dai debiti precedentemente contratti con AdE. L’ammortizzatore sociale presenta due vantaggi. Vicinanza concreta agli Italiani in questo periodo di grande cambiamento a causa della crisi sanitaria da Covid19 e tutela della loro salute, in linea con i nuovi regolamenti vigenti in materia di distanziamento sociale e affollamento degli uffici pubblici, non dovendosi presentare agli sportelli. L’ottenimento del piano di dilazione di default senza presentare la documentazione di rito consentirebbe una “deburocratizzazione” del procedimento, punto a favore per le economie interne dell’Agenzia delle Entrate Riscossione che non si troverà, come spesso capita, ad organizzare task force di personale (quindi costi extra) per la gestione di eventi straordinari che vendono ingenti presenze di contribuenti agli sportelli.