NAPOLI – Continuare la striscia positiva del post covid con il difficile compito di arrivare al top all’8 agosto per la sfida al Barcellona. Questa la doppia missione del Napoli domani sera al San Paolo contro il Milan, altra squadra al top della forma dopo la ripresa. Il successo di Genova ha detto che gli azzurri hanno superato il ko di Bergamo e l’addio al sogno di rimonta Champions, ora gli stimoli di classifica non sono tanti ma la sfida ai rossoneri ha un fascino che Insigne e compagni vogliono fare proprio. Gattuso tira a lucido i titolari dopo il turn over di Marassi a cominciare da Koulibaly che dovrebbe fare coppia con Manolas, mentre a destra torna Di Lorenzo e a centrocampo il terzetto Ruiz-Demme-Zielinski. Davanti si prospetta il tridente dei piccoli con Insigne-Mertens-Callejon per perforare la difesa rossonera. La sfida al Milan è anche la sfida di Rino Gattuso al suo passato, perché è la prima volta del tecnico in panchina contro la squadra con cui ha fatto la storia. Prima di tutto da giocatore vincendo tra l’altro due scudetti, due Champions League, due Supercoppe europee e un mondiale per club. Ma anche da allenatore, con una stagione e mezza in panchina e il rimpianto della qualificazione in Champions mancata per un punto.
Il legame è fortissimo e domani Gattuso saluterà anche Ibrahimovich, suo compagno di squadra in rossonero per due anni, ma guarderà fisso Kessié, centrocampista che Righio vorrebbe a Napoli se Allan partisse. In campo, Insigne vuole continuare la sua stagione da protagonista, lui che ai rossoneri ha già fatto sei gol ma non segna da tre anni, mentre Mertens cerca il gol 125. In panchina Lozano aspetta il suo momento, ricordando che fu proprio lui a portare il Napoli in vantaggio all’andata nell’1-1 di San Siro, mentre Milik sa che potrebbe essere proprio rossonera la sua maglia nella prossima stagione, visto l’addio annunciato e la voglia milanista di puntare su di lui per il dopo-Ibra. Mille intrecci nel silenzio del San Paolo, dove Insigne e compagni cercheranno il sorpasso alla Roma e una piccola vendetta contro Pioli, l’allenatore del 3-0 contro la Fiorentina nel 2018, l’anno dei 91 punti e ormai noto a Napoli come quello dello “scudetto perso in albergo”.