La V sezione penale del Tribunale di Napoli ha condannato a due anni di reclusione (pena sospesa) il notaio Gabriella de Bellis accusato di falso in atto pubblico in relazione a un testamento redatto per un facoltoso imprenditore di Casoria, vedovo e senza figli. Per i giudici l’uomo avrebbe manifestato le sue ultime volontà (che escludevano una parte dei nipoti) quando era affetto da demenza vascolare in stato avanzato e, pertanto, incapace di intendere e di volere.
I giudici hanno anche dichiarato falso il testamento e condannato il notaio de Bellis, difesa dall’avvocato Sergio Pisani, al risarcimento dei danni in favore delle parti civili rappresentate dagli avvocati Barbara Berardi, Giro Sepe, Giuseppe Toraldo e Massimiliano Tisbo, complessivamente sette nipoti esclusi dal testamento. I nipoti, invece, che comparivano nel testamento dichiarato falso dalla V sezione del Tribunale di Napoli (presieduta dal giudice Concetta Cristiano), sono finiti anche loro sul banco degli imputati con l’accusa di circonvenzione di incapace: nei loro confronti è stata pronunciata una sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Le tre nipoti dell’imprenditore sono state accusate di aver abusato dello stato in cui versava lo zio per farsi versare, complessivamente, sui loro conti correnti oltre un milione di euro (1,046 milioni) con la causale “regalo”. “Siamo certi – ha detto l’avvocato Pisani, legale del notaio De Bellis – che in Appello questo giudizio verrà ribaltato”.