I migranti che arrivano sui barconi o via terra e sono positivi al coronavirus vengono isolati e monitorati, se necessario inviandoli in strutture militari. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese alla Camera cerca di rassicurare sul fantasma che sembra preoccupare molti italiani: l’immigrato malato di Covid-19, il contagio dall’estero fuori controllo. “C’è massima attenzione alla tutela della sicurezza sanitaria dei cittadini – dice il ministro -, in particolare in quelle regioni, come la Sicilia e la Calabria, particolarmente esposte agli sbarchi autonomi”. E il governatore dell’isola, Nello Musumeci, parla di 10 mila arrivi nelle prossime settimane, citando proprio il Viminale. Lamorgese al question time a Montecitorio ricorda il caso dei 70 migranti arrivati a Roccella Ionica, nel Reggino, 13 dei quali positivi asintomatici, portati prima ad Amantea – con la protesta dei cittadini – e poi all’ospedale militare Celio di Roma. “Altri 5 sono a Roccella e 8 a Bova, in quarantena e sottoposti a un regime di sorveglianza sanitaria rafforzata”, afferma il ministro. A Lampedusa, invece, “già oggi è previsto il trasferimento di almeno 200 migranti attesi a Porto Empedocle per poi essere trasferiti sul territorio nazionale – dice -. Domani ne verranno trasferiti altri 100 e sulla base di una programmazione progressivamente aggiornata si procederà allo svuotamento dell’hot spot”.
A Roberto Occhiuto, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera, che chiede di requisire navi per la quarantena dei migranti, Lamorgese ricorda il bando che scade domani per noleggiarne altre e che la Moby Zazà, impiegata per l’isolamento dei positivi in rada a Porto Empedocle, “continuerà a essere impiegata come struttura per la quarantena fino alla conclusione del periodo di sorveglianza obbligatoria”. Intanto anche oggi si segnalano arrivi di migranti via mare e via terra. Una quarantina sono giunti in Italia attraverso la rotta balcanica, nel Triestino, in maggioranza afgani. Dovranno osservare una quarantena di due settimane. Proseguono gli sbarchi invece nel sud della Sardegna: otto algerini sono stati bloccati mentre si allontanavano a piedi dalla spiaggia di Maladroxia a Sant’Antioco, nella provincia di Carbonia-Iglesias.
Una famiglia di 6 tunisini è sbarcata nell’Agrigentino; protesta dei residenti a Cassibile (Siracusa) contro una baraccopoli. E il presidente della Regione Sicilia Musumeci torna sulla sua ordinanza che dispone esami e quarantena per i migranti prima del loro sbarco. “Non abbiamo bloccato alcunché – dice il governatore di centro destra -, abbiamo soltanto preteso che da parte dello Stato venga fissato un protocollo, d’accordo con la Regione, per gestire questa fase assai difficile. Pensate che dal Viminale si parla di oltre 10 mila migranti che potranno sbarcare nelle prossime settimane sulle coste della nostra isola. Ma stiamo scherzando?”.