Napoli. Poche settimane per programmare il rilancio e il futuro della Federico II. La cultura e l’impegno per il più grande ateneo del Sud non vanno in vacanza. Anzi, quasi parallelamente alla campagna elettorale che deciderà il futuro della Campania, avanza anche quella che deciderà il futuro Rettore del più grande Ateneo del Sud, l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il 15, 16 e 17 settembre infatti si voterà per scegliere quale tra i due candidati governerà uno tra gli Atenei più antichi del mondo. Così nel mondo accademico federiciano le iniziative fervono, si intessono strategie ed ogni occasione è buona per fare il punto della situazione, per incontrarsi e confrontarsi sul programma politico dei prossimi sei anni e per conoscere i candidati all’ambìto ruolo di Rettore. Una classe dirigente universitaria che crede nel rinnovamento e che sposa la parola d’ordine della meritocrazia è quella che sostiene Matteo Lorito, lanciatissimo versa la corsa per la poltrona più importante della Federico II. Professore ordinario di Patologia vegetale e di biotecnologie fitopatologiche e Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II è il nome su cui punta chi vuole con forza il rinnovamento dell’università. La villa “La Conchiglia” a Massa Lubrense ha accolto sulle sue panoramiche terrazze, grazie all’ospitalità della padrona di casa, Maria Camilla Spena del Dipartimento di Giurisprudenza, un nutrito gruppo transdisciplinare con docenti di Ingegneria, Giurisprudenza, Medicina, Farmacia, Studi Umanistici, Architettura, Economia, tra i quali il professor Santolo Meo, che si è confrontato con il candidato Matteo Lorito sui tanti temi che riguardano l’Ateneo federiciano e il sistema universitario nel suo complesso. Hanno partecipato, tra i tanti, il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli, e i direttori dei Dipartimenti di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione e di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura. Erano numerosi anche i docenti di Giurisprudenza e ampiamente rappresentate anche le altre aree culturali. C’è stato anche il contributo del Presidente dell’Ente di Diritto allo Studio Regionale e di rappresentanti di grandi aziende impegnate nel settore della ricerca (Merck). Uno dei temi discussi è stato come assicurare un prosieguo rispetto ai risultati ottenuti dall’ex Rettore federiciano, oggi Ministro dell’Università e della Ricerca, la cui governance ha prodotto, tra le altre cose, una straordinaria azione di reclutamento di giovani inseriti nei ruoli dell’Ateneo federiciano e un pieno risanamento dello stato finanziario dell’ Università degli Studi di Napoli. Il professore Lorito ha esposto brevemente i cardini del suo programma e discusso gli interventi che dovranno essere effettuati, tra le altre cose, per migliorare servizi e strutture. Un’università che, secondo quello che prevede l’alleanza che sostiene Lorito, deve sempre di più essere al passo con l’imprenditoria: un sistema che sia capace, per intendersi, di unire sia la parte teorica, la didattica, l’insegnamento, ma anche e soprattutto poi calarsi nel concreto ed offrire ai giovani studenti la chiave per entrare da protagonisti nel mondo del lavoro. Lo step sul quale, secondo il candidato Lorito, serve alla Federico II per essere ancora di più al passo con le altre facoltà italiane. ©riproduzione riservata
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28 agosto 2020
Elezioni per il nuovo rettore della Federico II: i prof «lanciano» Lorito