Torre del Greco. Ufficialmente, la ragione del provvedimento destinato a privare la città del corallo dell’unica rassegna culturale organizzata per l’estate 2020 all’ombra del Vesuvio è la necessità di limitare il pericolo di contagi da Covid-19. In realtà, invece, dietro la cancellazione della kermesse in programma dal 4 settembre al 27 settembre presso il complesso della Santissima Trinità ci sono i «soliti ritardi» dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba. L’ennesimo flop della «carovana del buongoverno» di palazzo Baronale arriva a sole 72 ore dal provvedimento con cui il comandante dei vigili urbani Salvatore Visone – in qualità di responsabile del settore inclusione culturale e sociale del Comune – aveva avviato le procedure per l’affidamento del servizio di allestimento di tutto «il necessario per ospitare gli eventi previsti dal calendario delle manifestazioni». Un via libera arrivato il 24 agosto, a 10 giorni dall’avvio della kermesse: tempi strettissimi per individuare gli operatori incaricati di «preparare» lo spazio antistante il complesso della Santissima Trinità a ospitare gi spettacoli musicali e teatrali. Di qui, la decisione di «nascondersi» dietro l’emergenza sanitaria per provare a mascherare il nuovo fallimento di Giovanni Palomba & company. Perché gli eventi erano tutti in programma all’aperto, in un’area sufficientemente ampia – come dimostrato dalla recente «passerella politica» del governatore Vincenzo De Luca, a cui parteciparono centinaia di corallari e curiosi – a garantire il distanziamento sociale e il rispetto delle norme anti-Covid. «In questo particolare momento storico – le tesi dell’assessore alla cultura Enrico Pensati – abbiamo deciso di evitare ulteriori momenti di contatto e di assembramento. Siamo rammaricati, ma riteniamo la decisione giusta e saggia». D’altronde, arrivare al 4 settembre senza palco sarebbe stata un’ulteriore figuraccia per un’amministrazione comunale abituata ai flop.
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