Torre del Greco. Era la città con il maggiore numero di candidati, ma riuscirà a piazzare un solo rappresentante in Regione Campania. Plebiscito di voti per Loredana Raia a Torre del Greco: l’esponente del Pd – uscente e accoppiata con Mario Casillo – sfonda le 3800 preferenze a livello locale e – a una manciata di sezioni da scrutinare a livello circoscrizionale – sale con 26.000 voti e spiccioli sul secondo gradino della lista, alle spalle del «signore di Boscoreale».
A distanza siderale il secondo candidato locale: l’ex sindaco e consigliere comunale Valerio Ciavolino attinge dal suo storico serbatoio 2.097 voti, sufficienti solo a fare la solita «bella figura». Niente scranno al centro direzionale per l’ex enfant prodige di Forza Italia e ipotesi-dimissioni da consigliere comunale.
Alle spalle dei pluri-candidati si piazza Clelia Gorga con Campania Libera: l’avvocato civilista sfiora le 1.800 preferenze sul territorio e contende a Flora Beneduce il terzo posto a livello circoscrizionale. Verosimilmente non basterà per centrare l’obiettivo dell’elezione, ma resta l’ottima prova di forza.
Ottimo risultato e niente elezione anche per Michele Langella, il consigliere comunale bollato a 48 ore dalla corsa alle urne come «impresentabile» dalla commissione parlamentare antimafia eppure capace di superare il muro dei 1.100 voti a Torre del Greco con Più Campania in Europa.
Giusto 1.013 voti per Monica Ascione, l’ex assessore alla polizia municipale – figlia del capo di gabinetto del sindaco, Alfonso Ascione – candidata con Italia Viva.
Rilevante affermazione per la professoressa Pina Di Donna: 625 voti con Per le persone e per la comunità.
Delusione per Clementina Sasso: l’ex grillina, in campo con Potere al Popolo, si è fermata a quota 333 voti (il suo partner elettorale Marco Manna a 264). A chiudere i candidati minori: Salvatore Altiero (Terra, 213 voti), Giovanna Romano (Democratici e Progressisti, 74 voti), Salvatore Piro (Pri, 177 voti), Candida Mennella (Centro Democratico, 148 voti) e Michele Lunella (Demos, 144 voti).
Male la Lega. La contestata esibizione di Matteo Salvini non è bastata per superare le complessive 1.700 preferenze: Ciro Campana primo a livello locale con 457 voti, seconda Tina Donnarumma di Castellammare – 435 preferenze grazie al sostegno dell’ex forzista Luigi Mele – e solo 372 voti per Severino Nappi, sostenuto dal consigliere comunale di maggioranza Luigi Caldarola. L’ex assessore al lavoro si conferma, tuttavia, primo a livello circoscrizionale (sfondato il muro degli 8.200 voti) e strappa uno scranno in consiglio regionale.