Ercolano. Archiviato il successo elettorale, inizia la prima sfida per il mandato-bis del sindaco Ciro Buonajuto. Il recordman di preferenze alle urne, forte del boom-rosa in giunta, deve ora sciogliere il nodo relativo alla composizione della giunta. Infatti, a dispetto del trionfo, ci sono diversi nodi da sciogliere per la composizione dell’esecutivo cittadino. In primis, il baby Renzi del Vesuviano deve sciogliere il rebus relativo a due cariche di spicco all’interno dell’assise cittadina: la presidenza del consiglio comunale – ricoperta durante il primo mandato da Luigi Simeone, (ri)eletto nelle retrovie del Pd insieme alla debuttante Loredana Scarcella – e il ruolo di vicesindaco, ricoperto da Luigi Fiengo fino al voto.
Se per il primo – fedelissimo di Ciro Buonajuto – il sindaco proverà a imporre la sua volontà, per il secondo ci potrebbe essere un problema grande come una casa: l’ex consigliere comunale Luigi Luciani, attuale segretario cittadino de Pd e artefice del ritiro a tempi record della mozione di sfiducia presentata a fine maggio. Un dietrofront ripagato con la promessa di un ruolo di primo piano – ovvero, il numero due di corso Resina – in giunta. Due spine su cui Ciro Buonajuto prova a glissare, in attesa di trovare la soluzione in grado di accontentare tutti e di scongiurare il rischio di malumori già all’indomani del voto: «Al momento non ho ancora pensato alla composizione della giunta e del consiglio comunale – le parole del sindaco -. Posso solo dire che sto lavorando a una eccellente squadra di governo cittadino. Ma realmente, a ora, non ho la possibilità di dare nomi perché è prematuro».
Insomma, al momento il sindaco preferisce non sbilanciarsi e mantenere “segreto” la prossima giunta municipale. Qui viene il difficile, perché anche per quanto riguarda gli assessori, Curo Buonajuto dovrà tenere conto dell’aiuto ricevuto dal Pd il 20 e il 21 settembre scorso. Una delle certezze è che potrebbe essere la riconferma di Carmela Saulino, in modo da liberare il posto in aula a Michele Maddaloni – attuale consigliere metropolitano, ora a rischio decadenza – primo dei non-eletti. Potrebbe, dunque, essere questa una prima proiezione della futura classe politica di Ercolano. Un altro nodo da sciogliere è relativo a Italia Viva, il partito del sindaco.
I seguaci di Matteo Renzi & company, forti del boom alle urne, puntano a ottenere almeno due poltrone strategiche all’interno del municipio in modo da rafforzare il partito alla prima uscita elettorale. Infine, la vicenda della lista civica Popolo Ercolanese: all’esordio in una competizione politica, il gruppo capeggiato da Aniello Iacomino è riuscito a portare 3 rappresentanti in aula e punta a due assessorati. Con buona pace degli «urlatori-social» forti di 800 voti – alla vigilia delle elezioni – e rimasti con la metà delle preferenze in mano. @riproduzione riservata