Torre del Greco. Feste e mercatini di Natale, fondi a pioggia per le associazioni di volontariato a «trazione politica» e un tesoretto per iniziative finalizzate all’ambiente e allo sviluppo delle pari opportunità. Sono le voci della manovra economica attraverso cui la squadra di governo cittadino guidata dal sindaco Giovanni Palomba si vuole dividere gli «avanzi» del bilancio relativo al 2019. Una «grande abbuffata» da circa 5 milioni di euro, già capace di incassare il primo stop del dirigente al bilancio Massimiliano Palumbo. Perché gli «interventi discrezionali» inseriti nel piano proposto dalla maggioranza di palazzo Baronale rischiano di fare saltare i conti all’ombra del Vesuvio.
I soldi e i tempi
Partiamo dai dati certi: le casse del Comune sono «sane» e l’ente di palazzo Baronale ha chiuso il rendiconto di gestione del 2019 con un avanzo di circa 16 milioni e spiccioli. Somme destinate a essere «perse» se non spese o correttamente impegnate entro il 31 dicembre del 2020. Di qui, l’idea promossa dallo «zoccolo duro» della coalizione formato dai superstiti del secondo mandato di Ciro Borrielo. Pronti a rispolverare il «metodo» del passato e a presentare un ricco emendamento per chiudere l’anno in bellezza.
Le opere pubbliche
Dei 5 milioni previsti dalla manovra economica, circa il 60% sono destinati alle opere pubbliche: previsto l’impiego di due milioni per integrare i fondi Pics arrivati dalla Regione Campania e 600.000 euro per l’allargamento della strada di collegamento con villa della Ginestre, la dimora in cui visse Giacomo Leopardi. E poi 250.000 euro per la ristrutturazione dell’ex palazzina della protezione civile all’interno dei Molini Marzoli e 260.000 euro per il restyling della strada Falanga, cuore della storica «piazzetta». Insomma, progetti utili per la città su cui l’amministrazione comunale punta a investire tre milioni di euro. Per trasformare i sogni in realtà, tuttavia, dovranno essere apportate le necessarie modifiche al piano triennale delle opere pubbliche e dovranno essere approvati e finanziati i progetti entro la fine dell’anno. Non propriamente uno «scherzo» per una macchina comunale veloce come un pachiderma chiamato a uno sprint.
Le marchette politiche
Il restante 40% dei 5 milioni è dedicato, invece, a una serie di «spese» apparentemente finalizzate solo a soddisfare i capricci della casta guidata da Giovanni Palomba. Dai 400.000 euro per il verde pubblico caro all’assessore Gennaro Granato – finora tra i settori maggiormente finanziati dal Comune, con esiti disastrosi – ai 250.000 euro per le luminarie di Natale, a cui aggiungere ulteriori 300.000 per manifestazioni e mercatini. Senza dimenticare gli «angeli del Covid» a cui destinare 100.000 euro per il rispetto delle misure anti-contagio o il tesoretto per «sensibilizzare» lo sviluppo delle pari opportunità – tematica cara a Iolanda Mennella – fino ai 100.000 euro integrativi per il welfare «gestito» dal vicesindaco Luisa Refuto. Cifre e progetti ora al vaglio dei dirigenti comunali.
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