Neanche gli ultimi ricorsi presentati d’urgenza nei giorni scorsi hanno avuto gli effetti sperati, ieri mattina all’interno delle due grosse ville di via Fiume, sono cominciati i lavori di demolizione delle opere abusive. Le due case, costruite oltre trent’anni fa, entro oggi saranno ridotte a un cumulo di cenere. Spazzando via gli investimenti di un’intera famiglia di imprenditori di Terzigno che in quelle abitazioni ha vissuto per anni. Dopo le operazioni di sgombero durate dieci giorni, ieri mattina gli operai della ditta incaricata hanno cominciato a lavorare, nel pomeriggio le ruspe hanno buttato giù gran parte della prima villa, quella che affaccia sulla strada. Fuori dall’abitazione, il silenzio. Nessuna protesta. Solo le forze dell’ordine e un piccolo gruppo di persone – soltanto in mattina per la verità – a osservare tutto. Il silenzio di una comunità che di scene come quelle di via Fiume le ha viste troppe volte negli ultimi tempi, ha trasformato la rabbia in rassegnazione. Istituzioni, associazioni, ma anche semplici cittadini: in strada ieri, come negli ultimi giorni del resto, non c’era quasi nessuno. «Non capisco come in un periodo di pandemia, dove il governo ci invita a stare tutti a casa, c’è chi la case le butta giù. Capisco le sentenze, ma forse queste operazioni potevano essere rinviate», dice Francesco Nappo, uno dei pochi a prendere parte alle fasi di demolizione delle due ville. Un passato da vicesindaco, oggi consigliere eletto all’opposizione. «Ma la cosa che più mi ha sorpreso è l’assenza totale delle istituzioni. Neanche per un messaggio di vicinanza alle persone che stanno attraversando questo dramma. Forse troppo impegnati a festeggiare la vittoria elettorale o a pensare alle poltrone da dividersi».
ULTIM’ORA
17 ottobre 2020
Le ruspe cancellano le due ville di lusso a Terzigno