“Se la tendenza non viene invertita nei prossimi 15-20 giorni è molto probabile che saranno necessari poi interventi molto più drastici. È aritmetica più che scienza” ma un “nuovo lockdown generalizzato sarebbe un intervento della disperazione e indice del fallimento di altre azioni di contenimento”. Così Massimo Galli, direttore Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano e professore all’Università Statale, durante la trasmissione Agorà, su Rai3. “Gli interventi non si possono rimandare nemmeno di un minuto e andavano messi in campo due settimane fa”.Interventi subito, evidenzia Galli “anche se – dice – non è detto che dappertutto debbano esser fotocopia”.
E aggiunge: “Non vedo perché ci si debba gratificare di qualche altro migliaio di morti evitabili, lo dice chi li sta vedendo già ora questi morti”. Una delle opzioni per ridurre una delle fonti di contagio, ovvero l’affollamento nelle ore di punta sui mezzi di trasporto pubblici, “è scaglionare gli ingressi al lavoro e rassegnarsi al fatto che molte cose non possono esser fate in presenza. Parlo – conclude Galli – non solo del lavoro ma anche delle scuole, perché anche quelle rappresentano un problema, se non altro per l’aggregazione di adolescenti prima e dopo l’ingresso nell’istituto”.