Torre del Greco. E’ l’unico parco pubblico del centro cittadino, l’ultimo «baluardo green» in cui provare a cercare una ventata d’aria pulita. Ma anni di anarchia e incuria hanno trasformato la villa comunale di corso Vittorio Emanuele in un focolaio di illegalità e pericoli finalmente finito sotto i riflettori della carovana del buongoverno guidata dal sindaco Giovanni Palomba. A guidare la crociata per restituire il polmone verde intitolato a Vincenzo Ciaravolo agli antichi splendori gli avvocati-politici dell’amministrazione comunale: il capo dell’assise Gaetano Frulio e la «collega» Luisa Liguoro. Pronti, attraverso una missiva indirizzata a diversi dirigenti dell’ente di palazzo Baronale, a sollecitare una serie di interventi per la riqualificazione dell’intera area.
Giostre e zona bar
In particolare, al centro delle attenzioni della coppia di avvocati-politici sono finite le concessioni rilasciate dal Comune per il fitto dell’ex Belvedere – adibito a bar – e per l’allestimento di giostrine a pagamento davanti all’istituto superiore Cristofaro Colombo. Concessioni – rilasciate rispettivamente alla Lunella Group e alla Green Park – su cui Gaetano Frulio e Luisa Liguoro hanno chiesto di fare piena luce. La ditta a cui è stata aggiudicato l’ex Belvedere, infatti, non rispetterebbe una serie di patti e condizioni – a partire da orari certi di apertura e chiusura del parco pubblico per finire alla manutenzione ordinaria delle aiuole – mentre l’autorizzazione alla società Green Park sarebbe scaduta già a giugno del 2019. «Insieme alla verifica della legittimità delle attività in corso – scrivono i due legali della coalizione – si deve verificare se i consumi di luce e acqua siano effettivamente a carico dei conduttori».
Pulizia zero e sos cani
A preoccupare la coppia di avvocati-politici, poi, le croniche condizioni di degrado igienico-sanitario sia all’interno della villa comunale sia lungo il viale d’accesso alle scale di collegamento con piazzale Cesare Battisti: «A causa della mancanza di cestini, molti passanti lasciano rifiuti di ogni genere in terra – si legge nella missiva -. Raramente intervengono gli operatori della Nu per lo spazzamento, mentre sarebbe necessario un servizio periodico di pulizia e cura del verde pubblico. Vista l’assenza di un’adeguata sorveglianza, poi, sarebbe opportuno organizzare controlli degli agenti di polizia municipale e delle forze dell’ordine e prevedere uno specifico sistema di videosorveglianza».
La pista sportiva
Infine, lo «storico» tallone d’Achille della villa comunale: la pista di pattinaggio perennemente interessata da raid vandalici e ridotta a discarica a cielo aperto: «L’area deve essere pulita e resa fruibile – concludono Gaetano Frulio e Luisa Liguoro – nonché recintata e munita di un adeguato impianto di illuminazione e di canestri e porte di calcetto per consentire il molteplice utilizzo dell’impianto». Un indirizzo politico chiaro per i «dirigenti d’oro» del Comune. Ora chiamati a restituire dignità e decoro alla villa degli scempi del centro cittadino.
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