Giorni fa la notizia di un sacertode positivo all’interno del Santuario di San Giuseppe Vesuviano aveva scatenato grande preoccupazione tra i fedeli. Padre Rosario Avino, padre dell’ordine dei Giuseppini del Murialdo, scrive una lettera alla città. E’ lui il religioso risultato positivo al Covid. E’ in isolamento, come gli altri confratelli della congrega. Alla San Giuseppe Vesuviano preoccupata per le sue condizioni di salute ha voluto raccontare le giornate dalla quarantena. Tra messaggi e preghiera. Con un occhio ai sintomi di un virus che ha varcato le porte del Santuario, l’ennesima prova a cui Dio li ha messi di fronte. «Con messaggini e chiamate passo la giornata velocemente. Per la mia positività ho costretto alla quarantena tutti i miei confratelli, privando della celebrazione eucaristica quotidiana l’intera comunità parrocchiale, le comunità delle suore Murialdine e delle Piccole Ancelle di Cristo Re». Le attività della Chiesa non si sospendono: qualche messa spostata, gli incontri con chi segue il corso matrimoniale proseguono su internet: «Io sto bene: a volte uno starnuto, a volte un colpo di tosse, a volte sono accaldato, ma non ho febbre né chissà quale stato influenzale. Solo bruciore e male alla gola, persistente ma sopportabilissimo. – dice padre Rosario – Non ho perso gusto e olfatto. Ancora. Ma sempre: ringraziamo Dio, con la mascherina per terra, eh?! Non abbassiamo la guardia! Questo nemico è veramente subdolo. Credo di aver adempiuto ad ogni precauzione, eppure, sono positivo. Ringrazio tutti quelli che mi sono vicino. Quelli che pregano per me. Quelli che si preoccupano. Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse l’isolamento per Covid? No! Niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore».
ULTIM’ORA
31 ottobre 2020
Il confratello contagiato scrive alla comunità di San Giuseppe Vesuviano: «Il Covid non ci separerà da Dio»